Ogni giorno ha il suo male

Laura Bonaguro (06/09/2016) - Voto: 4/5
Antonio Fusco, funzionario della Polizia di Stato e criminologo forense che si occupa di indagini giudiziarie, mi ha convinto. Con il primo giallo: Ogni giorno ha il suo male, si viene trasportati in un clima tutto nostrano a seguire le orme di delitti e vite personali intrecciate con naturalezza e veridicità palpabili. È asciutto il linguaggio della narrazione, quasi essenziale. I dialoghi sono densi, distribuiti accuratamente nell'apparato scenico dove niente sembra turbare il filo conduttore del racconto e tutto sembra srotolarsi adagio all'interno della trama. Casabona è realistico, reale da esistere per davvero nell'immaginario di un lettore appassionato. Cattura a poco a poco, allo stesso modo della cittadina sognante nel vento di tramontana in cui lui opera. Ma non molla. L'umanità del commissario è così discreta e istintiva da imprimere simpatia all'istante senza effetti speciali, lontano da ogni esibizionismo. Pur avendo una predilezione particolare per le analisi profonde, psicologiche, la determinatezza di certe storie mi affascina tantissimo. È come se l'autore avesse scelto di rivelare le cose salienti da chiudere in unità di senso assieme al caso lasciando pochissimo spazio alle questioni sospese. Alla fine la verità esce pulita e semplice. Ciò che resta del mistero e delle domande è quella zona di incertezza tipica del ragionamento sulla natura dell'uomo.
Rossa.Mina (05/08/2016) - Voto: 3/5
Un commissario umano, una bella persona. Non altrettanto piacevole l'uso improprio dell'italiano (le/gli per esempio).
simona (03/01/2016) - Voto: 3/5
libro scorrevole, ben scritto, mi è piaciuto ma sembra che l autore non voglia che il lettore entri in confidenza con il protagonista.
Tiktaalik (16/12/2015) - Voto: 2/5
Una curiosità. Alla fine si commenta se Hitler non si fosse salvato in certe situazioni rischiose. Sembra quasi divenuto un ricorsivo frequente in tanti libri. Stando appunto al libro, a me non è piaciuto. Speravo in un giallo dove l'assassino ti è già passato davanti in mezzo ad altri che ti sono passati davanti, e tu devi trovare l'elemento che ti illumina. Invece è una narrazione lineare annoiata dalle riflessioni del protagonista sulla sua vita privata e sui suoi dubbi, che trovano conforto anche nella Bibbia spesso citata. Insomma non mi rivedo nel commissario Casabona e non mi appassiona. Non mi ha appassionato lui né questa storia dove assistiamo passivi allo scorrere degli eventi. Bravi il commissario e soprattutto la sua collaboratrice Belisario a risolvere il caso, ma noi lettori che ci stiamo a fare?
elisabetta (29/10/2015) - Voto: 4/5
buon giallo. ben scritto, bella trama e ben descritto il commissario Casabona. Degna di nota ambientazione in Italia nella provincia toscana. consigliato.