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Nome d'arte Doris Brilli. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò
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Ritochka
(08/09/2019) -
Voto: 3/5
Consueta lettura rilassante e rassicurante che descrive un mondo in cui "va tutto bene". I "reati" nel piccolo paese di Bellano fanno sorridere. In questo caso, si tratta un tema delicato che, nel Ventennio, era pressoché tabù. E Maccadò dimostra una notevole modernità di pensiero. L'abilità di Vitali risiede nella sua capacità di portarti per mano nella vita dei suoi personaggi.
Claudio - BL
(13/04/2019) -
Voto: 2/5
Si tratta del terzo libro che leggo di Vitali. Questo decisamente al di sotto delle aspettative. Trame sempre che si intrecciano tra loro, imperniate in una località sul lago di Como, con personaggi al limite del grottesco, sempre descritti in maniera impeccabile e spesso satirica. Un susseguirsi di voci di paese spesso come capita in contrasto tra loro, con un’insieme di personaggi dai nomi originali, quasi sempre strampalati come Cespite, Desolina, Destinata, Ferlino, Ingilde, Quirico, Simmietta, Velata, Veranda. Vicende marginali che però l’autore riesce a farle diventare dei casi eclatanti coinvolgendo gran parte della popolazione. Al centro sempre il maresciallo Maccadò che si muove con diligente maestria al fine da risparmiarci un’ennesima ridda di popolari conosciutissimi detti sull’Arma che rappresenta. Questa volta la ricercata ottima forma espressiva dell’autore non riesce a far decollare un’insieme di vicende banali, consegnandoci un libro mediocre.
Renzo Montagnoli
(28/01/2019) -
Voto: 4/5
“Cavallo vincente non si cambia” e Andrea Vitali ha fatto proprio questo motto, perché in tutti i suoi romanzi segue uno schema prefissato e ben collaudato. Infatti scrive due storie agli inizi apparentemente senza nulla in comune, poi le vicende procedono parallele, cominciando ad avvicinarsi all’incirca da metta dell’opera per convergere su un’unica linea nelle ultime pagine. E così è anche questo il caso di Nome d’arte Doris Brilli che inizia quasi in sordina con la bellanese Desolina Berilli fermata a Milano a Porta Ticinese in seguito a una lite in pubblico con un giornalista del Popolo d’Italia, il giornale diretto dal fratello del Duce. E’ inutile dire che, ragioni a parte, il pericolo di un intervento del potente Arnaldo Mussolini fa decidere la polizia di rimandare a Bellano la signorina, appassionata di teatro e di operette, con buone doti canore e di recitazione, tanto che si esibisce al momento in spettacolini di quart’ordine con il nome d’arte di Doris Brilli. Contemporaneamente, al paese natale troviamo il vicedirettore del cotonificio, perito industriale Delmerio Passanò, tirchio come uno scozzese, alle prese con i tentativi di maritare con un buon partito la figlia Giannetta. In mezzo, o meglio ancora vicenda nelle vicende, abbiamo il maresciallo Maccadò, di fresca nomina e di altrettanto fresco matrimonio, uomo dotato di intelligenza, a differenza dei carabinieri delle barzellette, e anche non privo di umanità, quasi una garanzia per il buon esito del romanzo. Prende corpo così una commedia degli equivoci, che vedrà coinvolti anche altri personaggi, invenzioni fortunate dell’autore, che fra una tabacchiera che scompare per poi riapparire, il pericolo, che si rivelerà infondato, che uno dei protagonisti sia affetto da tubercolosi, pranzi con intenti matrimoniali e tutta una serie di situazioni comiche arriverà veloce alla fine con la scoperta di quello che ancor più all’epoca si sarebbe potuto definire un grosso scandalo. Lettura sempre gradevole.
Gianpaolo
(22/09/2018) -
Voto: 5/5
Torna Vitali con una nuova storia e come sempre è al meglio di sé. Scrittore che non delude mai e porta finalmente 'sulle scene' il personaggio più amato dai suoi lettori. Quel maresciallo Maccadò, che con la sua umanità le sue debolezze e la sua forza, costituisce forse l'immagine più vera degli italiani di quel periodo. Libro che, come tutti gli altri del resto, ho letteralmente divorato rimanendo alla fine con un pò di nostalgia per il personaggio. Personaggio che spero di ritrovare al più presto.
Paola
(20/09/2018) -
Voto: 5/5
Il personaggio del Maresciallo diventa un istituzione nei suoi romanzi; sembra quasi di conoscerlo. Altro libro magistrale
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