Il mistero di Abbacuada. Le indagini del tenente Roversi

Francesco (03/05/2020) - Voto: 4/5
Libro dalla lettura scorrevole, intrigante nello sviluppo della vicenda. Ambientato nella Sardegna all'inizio degli anni sessanta. Molto utile il glossario in appendice.
Cecilia (19/09/2019) - Voto: 3/5
Ambientato nella Sardegna dei primi anni Sessanta, il romanzo è il primo di una serie dedicata alle avventure del tenente Roversi, carabiniere emiliano spedito a Sassari a causa del suo comportamento un pò troppo impulsivo e non esattamente ligio alle regole. L'ambientazione sarda mi è piaciuta molto più di quella anni Sessanta (forse perchè non l'ho vissuta in prima persona, chissà), e in generale ho apprezzato lo stile, anche se mi aggiungo al coro di chi vorrebbe qualche nota a margine per quando i personaggi parlano in dialetto (purtroppo casco male sia con l'emiliano che con il sassarese -.-'). Nel complesso mi è piaciuto abbastanza da prendere in considerazione l'idea di continuare la lettura con gli altri romanzi della serie, però c'è una cosa che mi ha fatto storcere un pò il naso durante la lettura, e cioè il fatto che un pò troppi indizi / elementi utili all'indagine siano affidati a casuali quanto fortunate coincidenze: alla fine viene quasi il dubbio che la risoluzione del caso sia più dovuta alla fortuna che non all'arguzia del tenente Roversi e ai suoi compagni d'avventura.
milano49 (26/03/2019) - Voto: 4/5
Una piacevole sorpresa, uno scrittore che non conoscevo che riesce a portarci in una Sardegna ai limiti della grande città. Un giallo morbido, quasi lo scrittore volesse rifarsi allo stile fra Simenon e l'inflazionato Commissario Montalbano di Camilleri. Una scrittura veloce e che affascina anche per la squadra che circonda il Tenente Roversi. Ottimo, davvero da consigliare.
valelpvar (05/02/2019) - Voto: 4/5
Primo libro andato ... Scorrevole, non troppo impegnativo, ma mi è piaciuto. Sono sarda , perciò ben capisco le battute in sassarese , avendo vissuto 5 anni li. .Mi piace il fatto che l'autore metta il lettore in condizioni di capire quel dialetto, cosa che non riscontro in tanti altri altri scrittori sardi e non. Ovviamente ci si affeziona al Roversi... Che ritrovero' nel giallo di Montelepre :-). A noi Gavino Zucca...:-)
Aurora (26/12/2018) - Voto: 5/5
Credo di aver "scoperto" un nuovo e sopraffino giallista: e ben due protagonisti abbastanza speciali, nella loro diversità che ben si combina lungo direttrici imprevedibili. Acquistato il libro in previsione delle vacanze estive - momento in cui mi estraneo dal mondo reale per gettarmi a tuffo nei libri - mi è rimasto così impresso che l'ho addirittura riletto. Infatti, un "buon" libro si fa rileggere: la prima volta, soprattutto per i gialli, lo leggi tutto d'un fiato perchè vuoi vedere come va a finire e se hai ben seguito e identificato i segnali che l'autore semina tra le righe. La seconda volta, come in questo caso e come è successo a me, lo rileggi per apprezzare come l'autore sia incredibilmente originale, quand'anche nella scrittura prenda apparentemente spunto da Camilleri per la regionalità tipica del luogo: stavolta è la Sardegna, che pure è un'isola ma così tanto differente dalla Sicilia, come natura e come tipicità degli abitanti. Dunque, un ottimo spaccato dei luoghi, molto ben rappresentato per me che li ho conosciuti per averci lavorato a mia volta e in più occasioni, e soprattutto nella duplice visione dell' isolano e del continentale. Lo consiglio vivacemente !