Soldati di Salamina

enrico (28/04/2021) - Voto: 5/5
Non amo molto Cercas, trovando irritante il suo ronzare intorno al cuore del racconto dilatando i tempi. Anche in questo libro, nella prima parte, ritrovo questo difetto. Nella seconda parte si entra nel vivo, la soddisfazione aumenta e pensi almeno di non aver sprecato i soldi del libro. Con la terza parte ti aspetteresti nuovi giri di parole per allungare il brodo e invece il racconto decolla inaspettatamente fino allo splendido finale. Proprio questa terza parte è una gemma bellissima che rende il libro consigliabile.
gianni (01/07/2016) - Voto: 2/5
Francamente un po' noioso. Anatomia di un istante e La velocità della luce sono dei gran libri. Questo no. Non prende nessuna direzione. E vie aperte ce n'erano.
Luigi (02/10/2014) - Voto: 5/5
Prosa scorrevole e piacevole, ritmo del romanzo mai troppo lento e mai snervante, dialoghi a tratti divertenti per il sarcasmo che traspare. Cercas è davvero un ottimo autore. La trama forse non è delle più intricate, ma bisogna tener conto che si tratta di una storia vera nella quale l'autore poteva inserire ben poco di suo o di romanzesco. L'averla resa comunque interessante e mai banale è un grande merito di Cercas. Chi è alla ricerca di un romanzo di eroi della guerra ha proprio sbagliato libro, ma chi cerca qualcosa di autentico e che fa riflettere, è capitato nel posto giusto.
Fabio Ponzana (22/07/2014) - Voto: 5/5
Cercas è capace di esibire, con superba eleganza, il dolore e la passione celati nel ventre disadorno della guerra civile. Insieme ai "Girasoli ciechi" di Mendez, forse l'opera più alta e lirica scritta su quel periodo terribile.
maxxam66 (07/11/2011) - Voto: 5/5
Cercas regala emozioni , centillinate nel corso delle prime due parti , prorompenti nell'ultimo bellissimo capitolo. Il romanzo non ha un andamento uniforme e l'architettura stessa non aiuta a renderlo armonioso in tutte le sue parti ma le note non sempre precise si perdono nel ritmo di un inarrestabile pasodoble. Alla fine del libro anche tu muovi i primi passi di un ballo triste che ti porta lontano , nel percorso accidentato dei sentimenti dove le parole non descrivono quasi piu' nulla.