Molto forte, incredibilmente vicino

Francesca (30/03/2022) - Voto: 1/5
Argomento tristemente noto legato all’attentato dell’11 settembre la cui storia è nota a tutti. La storia tuttavia si svolge su piani diversi e la lettura risulta faticosa e difficile da seguire. Io ho fatto veramente fatica perché alcune parti erano prive di stile. Angosciante e faticoso e molto artefatto tanto che a volte si perde di vista il narratore! Mi dispiace ma questo autore non fa per me!
Flavia (05/06/2021) - Voto: 5/5
Una magnifica sorpresa. Una lettura magnetica, a cui con estrema difficolta' riuscivo a staccarmi. Oltre alla trama, quello che colpisce e' la struttura, il punto di vista del protagonista, lo stile del romanzo. Pagine che scorrono, quando arriva l'ultima arriva anche il momento piu' difficile: interrompere la lettura.
Pesce Luna (04/06/2021) - Voto: 5/5
Oskar ha scarpe pesanti quando si sente triste e si veste di bianco passando il tempo a immaginare rivoluzionarie invenzioni o in improbabili cacce al tesoro. Il dettaglio è ciò a cui si è legato da quando suo padre è rimasto vittima dell’11 Settembre. Plastifica le lettere dei personaggi famosi che rispondono alle sue, ama la scienza e la logica fisica in un mondo pieno di caos, è estremamente curioso e sempre a caccia di indizi. Quando nello stanzino del padre trova una piccola chiave in un vaso blu sul ripiano più alto, ha inizio la sua più importante caccia al tesoro. Si potesse tornare indietro, fino al momento in cui qualcosa si è rotto. Aggiustare il destino, trattenerlo come i ganci che provarono a trattenere il sesto distretto di New York, almeno nelle leggende metropolitane, mentre invece tutto va avanti. Si sarebbe potuto fare, dire, pensare e invece si son prese altre vie. Eppure la vita non è che spostare anche un solo granello di sabbia per cambiare il deserto e dalle esperienze che vorremmo non fossero mai accadute tutto si muove come piccole onde verso altro. Si parla dell’ 11 Settembre, ma non solo. Si parla anche di una distruzione lontana nel tempo che ha influito fino a specchiarsi in quella attuale. In realtà si tratta di un gioco di specchi fino all’immagine attuale. Si procede in una ricerca a ritroso ma anche nel presente, fino a confluire nella mancanza di una persona comune. La chiavetta trovata da Oskar in un vaso sulla mensola di suo padre aprirà tantissime porte metaforiche in un incontro multiforme di persone, di esperienze, di affetti. “Se le cose fossero facili da trovare non varrebbe la pena trovarle”. Io ho trovato questo libro e ne è valsa assolutamente la pena. Incredibilmente forte e molto vicino al cuore.
Edgardo (23/01/2021) - Voto: 2/5
L'argomento è di quelli importanti, il drammatico attentato alle torri gemelle, un bambino che perde prematuramente il padre che si trovava in uno dei grattacieli. Eppure si fa fatica a portare a termine la lettura del libro. La storia si svolge su diversi piani temporali, si fa fatica a seguirne gli sviluppi, talvolta non si riesce più a capire chi sta parlando, a chi e che cosa gli sta dicendo. Sembra quasi una scrittura sperimentale, anche il testo è singolare, alle parole si alternano molteplici fotografie. Le premesse erano così interessanti che sarebbe bastato uno stile molto più semplice e lineare per farne un buon libro. E invece ci troviamo dinanzi ad un lavoro quasi incomprensibile. Peccato!
Martina (12/01/2021) - Voto: 2/5
Seppure la storia fosse davvero ricercata e profonda, devo ammettere che non ho capito pienamente e apprezzato il modo in cui è stata raccontata. La narrazione è a tratti confusionaria, salta di palo in frasca e spesso non riuscivo a capire chi narrava (i capitoli sono narrati da 3 personaggi diversi). Un vero peccato.