La grande amica

Laura (26/01/2016) - Voto: 3/5
Questo racconto lungo o romanzo breve dipinge molto bene il tradimento, che non si può confinare solo nelle storie d'amore, ma spesso travolge e ferisce le amicizie o gli altri rapporti interpersonali. E' la narrazione di un'estate in cui la protagonista cresce, cambia, vive intensamente la sua età, allontanandosi da casa ed assaporando una possibile vita diversa. E' vero che la Dunne ci ha abituati a ben altre cose, però, sa descrivere bene la sensazione dolce-amara di onnipotenza dei 16 anni.
Maria Teresa (07/07/2014) - Voto: 2/5
Scrivere un racconto lungo (anche se fatto passare per romanzo) non è così semplice; infatti l'autrice non c'è riuscita molto bene. Una storia che si regge su poco e si conclude anche in modo realisticamente poco credibile.
JeS (13/06/2014) - Voto: 1/5
Personalmente non mi è piaciuto. Inizialmente non vedevo l'ora di sapere come sarebbe andata a finire la storia ma poi delusione totale. Forse avevo troppe aspettative.
MARILENA (26/12/2013) - Voto: 1/5
Non si capisce il senso nemmeno dell'amicizia che intende raccontare in queste pagine.Ho letto tutti i suoi libri, ma questo non e' nemmeno un racconto...si ha l'impressione di aver sentito una storia incompleta e male raccontata...risparmiate i soldi che costa, in attesa di qualcosa di meglio.
Franco Bianco (09/12/2013) - Voto: 1/5
Sono stupito nel leggere tutti commenti molto positivi a questo libro. Ho letto quasi tutti i precedenti romanzi di Dunne, della quale sono un grande ammiratore: ma francamente nel leggere questo suo ultimo "racconto lungo" (più che romanzo) ho trasecolato, non mi sembrava di avere fra le mani un prodotto di quella scrittrice a me tanto cara. La vicenda che racconta è di una banalità estrema, la prosa è lontanissima dall'eleganza sua consueta, il lavoro psicologico sui personaggi è di una superficialità incredibile: mi chiedo come mai nessuno che le voglia bene abbia dissuaso la scrittrice dal pubblicare un libro che segna una distanza siderale dai suoi precedenti, bellissimi. Un grosso infortunio, lo dico con grande dispiacere sperando che sia un "malessere" solo passeggero: un libro da dimenticare, sperando che ne seguano altri della qualità alla quale siamo abituati, e dalla quale questo è così disgraziatamente lontano.