La rete a maglie larghe

Massimo (07/08/2021) - Voto: 3/5
Mai noioso. Bello.
Isa (21/09/2016) - Voto: 4/5
"Non si poteva negare che c'era della sostanza, e forse era soltanto come al solito...che le cose grandi e difficili non si lasciano catturare in un altro modo che in quella rete a maglie larghe formata dal grossolano intreccio di serietà e burla."
ANDREA (16/01/2015) - Voto: 4/5
Nesser è un poeta! la trama è semplice ma avvincete ma ciò che rimane impresso è lo stile di scrittura di questo autore!
elda (03/01/2011) - Voto: 4/5
Ben scritto, ha un impianto narrativo ben strutturato e una trama avvincente.
Paolo (14/06/2003) - Voto: 4/5
"Quando finalmente troviamo cio' che avevamo cercato nelle tenebre, scopriamo quasi sempre che era esattamente quello. Tenebre." - C. G. Reinhart - Questo è il primo libro tradotto in Italia di questo autore che nei paesi scandinavi, ha vinto il prestigioso premio Glasnyckeln, premio che viene dato ai romanzi polizieschi. Dopo Peter Hoeg (Il senso di smilla per la neve), Karen Blixen (La mia africa), Henrik Stangerup (L'uomo che voleva essere colpevole) e Knut Hamsun (Pan), i paesi scandinavi ci regalano un altro scrittore da scoprire! La trama è intrigante e scorrevole, perfetta per un film...infatti le azioni narrate passano davanti agli occhi dell'immaginazione come scene di un buon poliziesco. Ci sono, inoltre, altri ingredienti che rendono "perfetto" il mix: l'inquetudine, le atmosfere noir, la giusta dose di suspense e il personaggio dell'ispettore Van Veeteren che è "simpaticamente" antipatico. La storia inizia con Janek Mitter, professore di liceo, che si sveglia dopo un'abbondante sbronza, non ricordando dove si trova, ma percependo l'ambiente familiare. Nella vasca da bagno, trova la sua giovane moglie morta, ecco che inizia un vero e proprio calvario nella memoria. Il finale sorprende, la mente inizia il processo di flashback che si incatenano illuminando i dettagli che abbiamo tralasciato, ma che non sono scappati all'intuito di Van Veeteren! Un'ennesima scoperta nordica. "La realtà è più strana di ogni immaginazione". - Vecchio adagio -