Nel più bel sogno. Una nuova avventura del commissario Bordelli

dany (15/05/2020) - Voto: 4/5
Nonostante lo spessore del libro (più di 600 pagine), quando lo leggi il tempo vola! E una volta finito vorresti continuare a leggere. Bordelli ormai non è più un personaggio ma una persona vera, qualcuno che appartiene alla nostra vita. E così è per tutti i personaggi minori che gravitano intorno al commissario. Chi cerca da questo romanzo un “giallo” con finale a sorpresa... beh... rimarrà deluso! Del resto Vichi non è un giallista! È un grande romanziere, anzi, un vero “contastorie”.
Paolo (12/05/2020) - Voto: 5/5
Vichi migliora libro dopo libro come l'affetto del lettore per il suo Commissario. Un personaggio quello di Bordelli molto umano che nelle sue indagini si fa guidare più dall'istinto che dalla tecnica investigativa. La sua storia, i suoi ricordi delle guerra e l'ambientazione storica di fine anni 60, in piena contestazione studentesca, e i dubbi di Bordelli, dubbi quotidiani, lo elevano molto più in alto del suo ruolo istituzionale. La sua intimità, i suoi pensieri sono testimonianza di un'epoca lontana che prende l'anima del lettore molto più della trama giallista.
Carmine (11/05/2020) - Voto: 4/5
Una primavera interiore vissuta da un commissario in una Firenze del 1968 contraddistinta da manifestazioni studentesche. È questa la storia di Bordelli, l'uomo che crede di riuscire finalmente ad affrontare tutto con leggerezza. Poi c'è un colpo di scena che non vi svelerò perché mi ha molto disorientato. Leggerei volentieri romanzo.
Flavia (13/10/2019) - Voto: 4/5
Uno dei romanzi più riusciti della serie di Bordelli, nonostante alcune pagine un po' troppo lunghe e ripetitive (le cene con i racconti di tutti i partecipanti sono ripetitive di romanzo in romanzo e narrativamente non servo a molto). La trama è avvincente (se si saltano i lunghi racconti indipendenti) e i personaggi ben descritti.
Laura (25/08/2019) - Voto: 3/5
Francamente la definizione di “giallo” a me sembra inappropriata per questo libro. E’ solo un pretesto per scrivere di altro, e per l’80% del numero di pagine, che tra l’altro sono cospicue, ben 600. I gialli si risolvono in men che non si dica e il resto? Mah. Mi erano piaciuti i precedenti libri del Commissario Bordelli, ma questo proprio no