L' anno dei misteri. Un'indagine del commissario Bordelli

Bruno Izzo (10/07/2021) - Voto: 4/5
Il 6 gennaio 1969 anche Franco Bordelli, tra poco più di un anno ex commissario e pensionato ai giardinetti, è in attesa di assistere alla finale di Canzonissima, giusto per allenarsi al prossimo destino di senza lavoro. Troppo semplice per il nostro eroe, che in rapida sequenza è chiamato invece ad investigare la sera stessa sull’assassinio a scopo di libidine di una giovane ragazza, mentre si cruccia di poter risolvere prima dell’abbandono dal servizio il mistero di un serial killer, un mostro di Firenze ante litteram, uso ad uccidere prostitute periodicamente senza un filo conduttore logico. Nonché si ritroverà pure a prestare soccorso ad un vecchio amico invischiatosi in una oscura vicenda con i poteri forti. Insomma, i casi per Franco Bordelli non sono mai uno solo, ma come gli amici che conta sono diversi, e ognuno a sé stante. Volete che manchi un intermezzo amoroso? Affatto, abbiamo narrato qui anche il decorso della sua love story con la giovane e bella Eleonora. Possibile che un bravo scrittore e un amico fedele come Vichi non renda anche omaggio ai libri ed ai colleghi scrittori? Ecco qui citati uno dei suoi autori preferiti, Alba de Cespedes e la sua bibliografia, e lo scrittore anche lui fiorentino Leonardo Gori: il personaggio nato dalla penna di Gori, e cioè l’ex ufficiale dei carabinieri, e poi agente dei servizi Bruno Arcieri è oramai uno dei migliori amici di Franco Bordelli. Perciò questo libro descrive un anno vissuto freneticamente dal nostro, giusto un gran finale prima della pensione, troviamo qui omicidi, serial killer, misteri risolti da un appassionato della settimana enigmistica, vendette e giustizieri improponibili e concreti ad un tempo, ma soprattutto si raccontano qui amori, affetti, amici, emozioni. Il tutto è una squisita ribollita, una gustosa leccornia fiorentina, un piatto per gourmet, Marco Vichi è uno chef d’alta scuola.
luca (09/07/2021) - Voto: 2/5
Il solito, niente di meno ma nemmeno niente di più. La parte noir è ormai solo un pretesto per raccontare le storie individuali sullo sfondo, troppo sfocato, dell'epoca in cui sono narrate. Piacevole per chi ha letto i precedenti ma ti prende anche un senso di sazietà che alla fine ti fa arrivare in fondo con un po' di fatica e senza particolari attese. Tutto un po' scontato...
Stefano Innocenti Paolini (07/12/2020) - Voto: 3/5
Stavolta Vichi ha divagato troppo, affrontando 3 casi intervallati da troppi ricordi, cene e filosofia varia. Rispetto al passato un leggero regresso. Ho veramente faticato ad arrivare alla fine. Comunque tre stelle sulla fiducia che, con la "scusa" di un omicidio, il prossimo romanzo ci faccia rivivere la nostra bella "vecchia" Toscana che non c'è più, tramite la sua scrittura leggera ed accattivante.
cocchi (30/11/2020) - Voto: 5/5
Il commissario bordelli non tradisce mai. Ogni sua indagine trascina il lettore nella vita del personaggio
DG (14/11/2020) - Voto: 3/5
Questa volta Vichi si perde in troppe storie parallele da seguire.