mime88 (04/03/2025) - Voto: 4/5

Dire che si tratta di un buon giallo mi sembra limitativo, più giusto è forse affermare cheabbiamo tra le mani semplicemente un bel libro. Del resto, Banville, scrittore irlandese ormai quasi ottantenne, si muove tra la narrativa cosiddetta seria e i romanzi polizieschi, spesso firmati con uno pseudonimo. Qui siamo nell’Irlanda del 1957 e nevica su Bollyglass House, una vecchia e un po’ decrepita dimora aristocratica dove vive la famiglia Osborne: padre, figlio, figlia e matrigna. La famiglia, che appartiene alla minoranza protestante nella cattolicissima Irlanda, ha quasi come ospite fisso un prete, ucciso nelle prime pagine del romanzo. Il giovane ispettore Strafford, arrivato da Dublino, deve risolvere il caso, mentre continua a nevicare senza tregua. La forza del libro, oltre che nella trama poliziesca che non delude affatto, è nella resa dei personaggi, davvero parlanti, e nella scrittura bella ed efficace, ricca d’immagini suggestive nella descrizione di una natura esaltata e oppressa da una neve senza fine, cosicché lo stesso ritmo del romanzo sembra rallentare (abilmente) per adattarsi alla costante discesa dei fiocchi (come nell’ultima pagina dei “Morti”, sublime racconto del più grande scrittore irlandese, James Joyce).

Franca (23/05/2023) - Voto: 2/5

Libro che si dilunga in particolari inutili. L'investigatore gira a vuoto, fino a che la soluzione non gli arriva praticamente in grembo. Finale scontato.

Cristina (04/02/2023) - Voto: 5/5

Non so dire quanto mi sia piaciuto questo libro! Avrei voluto non finissero mai e, nello stesso tempo, non riuscivo a staccarmi dalle pagine. Giallo " come una volta", ambientazione chiusa in cui si muovono personaggi tutti possibili colpevoli, ognuno magistralmente tratteggiato nel sui carattere. Scrittura scorrevole ma colta, ironia arguta, investigatore al quale non si può non affezionarsi.

MauBau (06/06/2022) - Voto: 5/5

Finalemente un giallo scritto in modo impareggiabile. Un vero talento, unico, l'ho adorato.

marco (26/03/2022) - Voto: 2/5

in 2 parole banale e prevedibile. il giallo scorre lento, con troppe descrizioni e senza nessun colpo di scena, senza coinvolgimenti emotivi. una feroce critica (giusta) alla pedofilia nella chiesa degli anni 50, ma fatta male.