Un indovino mi disse

valin (06/07/2021) - Voto: 5/5
Chi è un viaggiatore se non colui che visita con vari mezzi i paesi e si affida a cosa dicono i locali? Un libro super consigliato,  descrittivo ma avvincente
Govinda (14/05/2020) - Voto: 5/5
Un indovino mi disse è forse il libro più conosciuto della letteratura di viaggio. Siamo negli anni 70 e la Cina è un muro invalicabile, un mondo chiuso e inaccessibile dall’esterno. Tiziano Terzani si trova lì perché fa l’inviato giornalista dello Spiegel tedesco ma con il passare del tempo il suo lavoro perde d’importanza rispetto alle persone che incontra, alle cose che fanno, alle loro passioni, ai loro doveri, alla loro filosofia di vita… si trova di fronte così di fronte ad una straordinaria cultura millenaria di cui vuole entrare a far parte. La visione di indovino fu lo splendido pretesto per aprire quella porta proibita che gli costò a distanza di qualche anno l’arresto e l’espulsione dal Paese.
Angelina (12/05/2020) - Voto: 5/5
Una biografia davvero affascinante! l'autore riscopre il fascino di viaggiare con altri mezzi che non siano l'aereo e vivere l'ansia dell'attesa. Nel contempo ritrovare luoghi con tutti i loro cambiamenti sia anche negativi a volte. Alla ricerca costante di un riscontro della predizione che il suo indovino iniziale le aveva riferito sul suo futuro, divertirsi nell'apprendere tutte le varianti. E' capace di portarci in posti che descrive dettagliatamente, in tutto il loro fascino più che alla loro bruttezza. Nella lettura di questo libro, certe volte vien voglia di partire!
Luigi (16/08/2015) - Voto: 5/5
"Una buona occasione si presenta sempre, basta saperla riconoscere" e questo libro é una grande occasione di ripensare a tante cose che ci riguardano da vicino. Oramai l'uomo occidentale ha espulso dal suo grembo la sapienza degli antichi, la magia, l'occulto, l'inspiegabile presenti nel mondo fin dalla sua apparizione. L'ha giustificata e cacciata a pedate e ha preferito seguire il più solido ma non meno vulnerabile binario della razionalità. Questo libro é un viaggio nel viaggio, una riscoperta,che non smette di affascinare, anche dopo aver fatto più di 5000km, é quella salvifica occasione di vedere tutto da un punto di vista diverso, con occhi curiosi. E Terzani ci riesce ma fa di più. Procede verso i sentieri angusti della modernità mostrando un volto nuovo e osceno dell'Asia che cambia..o forse cambia forma, perché ciò che dà sostanza a questo Mondo é tutt'altro, e gli indovini, i mistici, ne fanno parte costruendo anche loro quel fitto intreccio di eventi casuali che arricchiscono.
Pass91 (07/12/2014) - Voto: 4/5
Come tutti i libri di Terzani è scritto magistralmente e scorre via veloce nonostante le 400 e più pagine. Racconto di un viaggio lungo più di un anno senza prendere nemmeno (o quasi..) un aereo. Tutto ciò per compiacere un indovino che negli anni 70 aveva ammonito Terzani dicendogli che altrimenti sarebbe morto in un incidente. Il libro di Terzani è un viaggio nell'anima del popolo asiatico degli anni 90, nel momento in cui lo sviluppo occidentale inizia ad imporsi sulla tradizione culturale di tutto il continente (dall'Indonesia alla Mongolia). Il suo racconto è spesso malinconico, descrive un'Asia che piano piano si sta spegnendo per lasciare spazio alla novità europea-americana. L'ho trovato molto interessante in quanto racconto di viaggio vero e puro, attraverso gli occhi di un giornalista che l'Asia la conosce bene. Si riesce senza problemi ad immergersi nel mondo degli indovini (ecco, magari ne ha consultati un po' troppi...) e lasciarsi convincere, anche solo per qualche riga complici le sue parole, che il destino davvero esista.