Figlie del mare

Tatu (18/09/2024) - Voto: 4/5
Una pagina di storia di cui purtroppo si sa molto poco, ma che ricorda come una pugnalata le atrocità della guerra. Sicuramente è molto romanzato, ma lo consiglio, per avvicinarsi un po' alla storia della Corea.
Marcello (12/08/2023) - Voto: 5/5
Storia ben raccontata, che ha ad oggetto fatti a me fino ad ora sconosciuti. In alcuni passaggi molto drammatica e quasi incredibile. Personaggi ben costruiti . Trama e fatti storici ben congegnati. Consigliato.
Petra (31/08/2022) - Voto: 4/5
Bel libro che fa conoscere una faccia della guerra che è stata nascosta
Angela (26/09/2021) - Voto: 5/5
Un romanzo emozionante, che mi ha commossa e mi ha coinvolta molto e per il tema delicato e grave che viene affrontato attraverso le tristi vicissitudini di Hana,(le donne di conforto, costrette a prostituirsi ai soldati giapponesi in tempi di guerra) e per il contesto storico difficile e cupo, tratteggiato con cura dall'Autrice. Ho letto questo libro provando un senso di grande tristezza, di impotenza e rabbia davanti alle violenze subite da queste donne schiavizzate; ho sperato insieme alla protagonista che lei potesse avere la propria rivincita sulla barbarie di cui è stata vittima. La penna di Mary Lynn Bracht è realistica e cruda nel racconto degli abusi fisici e psicologici, ma anche sensibile ed intensa nel presentarci due sorelle teneramente forti, che la guerra ha messo duramente alla prova, piegandole, ferendole, separandole, ma che non è riuscita a spezzare. Consigliato.
Ronald (05/05/2021) - Voto: 5/5
Una pagina celata dai libri di storia moderna in cui le donne sono vittime dell'abuso di potere e ,soprattutto, vittime di una scarsa considerazione sociale della loro personalità. Vi sono due sorelle legatissime l'una all'altra che ,per mettersi al riparo dalla violenza, si sacrificano a vicenda. Hana per Emiko ed Emiko vergognandosi per tutta la vita di aver concesso una simile vita ad Hana. I fatti descritti sono agghiaccianti tanto da quasi far pianger il lettore. Sono uno spunto di riflessione sulla concezione del corpo femminile che ,confrontandola con l'era moderna, non è cambiata di molto. Le donne di conforto erano mezzi affinché i soldati giapponesi ''si scaricassero'' dalle oppressioni della guerra. Assieme ad Hana,ci si sente furiosi,distrutti,vuoti. Sono pagine forti,pieni di dolore,ma rappresentano un grido d'aiuto: certi crimini non vanno dimenticati.