Guida all'uso
|
Miei libri
Home
|
Argomenti
|
Editori
|
Top 50
|
Offerte
Ninfa dormiente
<< Torna alla scheda del libro
debora
(03/11/2020) -
Voto: 5/5
Solo 5 stelle perché non ce ne sono di più. Semplicemente meraviglioso. Un romanzo che racconta una terra, una storia, la storia partigiana, una e più donne, che descrive fatti volti profumi sapori e immagini con i cinque sensi...una scrittura semplice eppure curata.un intreccio mai banale che sposta e disorienta l’attenzione catturandola su nuove storie muovi dettagli che non appesantiscono ma arricchiscono, alzano l’interesse e il desiderio di approfondire quegli spin off di ricerca, tengono appiccicati fino all’ultima pagina. Da leggere assolutamente
paola
(27/09/2020) -
Voto: 5/5
Mi è piaciuto molto come libro. Ricco di storia italiana e geografia. Descrizioni pazzesche sembra di stare nel romanzo. Sono stata Attirata dalla copertina e dal commissario che " lotta contro se stessa e la malattia" È stata una scommessa vinta. Ilaria Tuti .Ottima autrice di thriller!
Bibi
(25/09/2020) -
Voto: 3/5
Opera decisamente inferiore rispetto al primo volume: l’autrice persegue una strada che cerca di evitare il giallo “facile”, dedicandosi ad una trama complessa, dai molti risvolti e dai molti piani sia temporali che interpretativi. Purtroppo qui esce dal seminato, intrecciando una storia eccessivamente contorta (in cui la trama principale si perde nei troppi vissuti dei personaggi), che sfocia in un finale deludente dal punto di vista delle motivazioni per il delitto. Apprezzabili comunque l’approfondimento delle tematiche scelte come sfondo all’azione e il taglio stilistico della scrittura
simona
(09/08/2020) -
Voto: 4/5
Si legge tutto d'un fiato. Mi è piaciuto anche più del primo. libro senz'altro consigliato per qualche ora di relax
lilla.bracco
(07/07/2020) -
Voto: 2/5
Ho appena terminato “Ninfa dormiente”, sollecitata io ad acquistarlo dalla lettura di “Fiori sopra l’Inferno”. Il primo mi era piaciuto, Teresa Battaglia è un personaggio che non si può dimenticare. Ma il secondo mi ha delusa. Una storia inverosimile, che affoga in un ormai abusato flash back. Una coppia Battaglia (per caso dai capelli rossi? gravata da problemi fisici e psicologici) –Marini (devoto e protettivo) che ricorda tanto quella Vera Stanhope-Joe Ashworth, nata dalla penna di Ann Cleeves. Un argomento, ragazza scomparsa nel 1945, che fa il paio con un romanzo appena uscito su una ragazza scomparsa nel ’53. Una mania per le digressioni di ogni genere, soprattutto folkloristiche, anche se vere tradizioni, fino a sfiorare l’horror (voodoo all’italiana). Uno stile e un linguaggio che si avvalgono di parole rare, anche desuete, di un’aggettivazione ridondante, di un uso spropositato di figure retoriche (chiasmi, anafore e metafore, addirittura all’interno di un discorso già metaforico in sé) e che sfiorano un barocchismo poco apprezzabile. Si ha l’impressione che l’autrice quasi si sforzi di non essere compresa e soprattutto si compiaccia della propria bravura nell’uso di “concetti e concettini” di mariniana memoria. Giocare con la nostra bella lingua non vuol dire scrivere bene! Peccato! Voto 2.
Inizio
Precedente
La Feltrinelli Internet Bookshop Srl - P.IVA 05329570963 -
Dati societari
- Vai a
IBS.it