Troverò la chiave

Trystero (11/03/2024) - Voto: 1/5
E' raro che abbandoni un giallo o thriller prima della fine, ma questo l'ho interrotto due volte, poi ripreso per vedere se migliorava. Alla fine, quando la geniale e tormentata investigatrice riunisce tutti i sospetti nel salone del palazzo per la più letta e riletta delle scene classiche dei gialli classici... ovvero la rivelazione del-o-della colpevole, ho smesso la lettura perché sfinito dalla intollerabile noiosità. Quindi non conosco il finale, ma sinceramente ne ne importa davvero poco, perché niente in questo romanzo ha suscitato il mio interesse.
Barbaradlp (25/01/2024) - Voto: 3/5
Il romanzo è scorrevole. Durante la trama vengono dati degli indizi che alla fine la detective mette insieme e risolve il caso. Nel romanzo vengono fatti degli accenni alla vita della detective, che ha un cicatrice che le sfigura la faccia, gira con un bastone e non sopporta di essere toccata, ma non si spiega il motivo di quanto successo. Si accenna solo a cosa ha scatenato le sue reazioni, ma non si approfondisce. Il finale mi è sembrato un po' tirato, ma il generale è stato piacevole leggere il romanzo.
Talisie (30/12/2023) - Voto: 2/5
Modesto esempio di giallo nordico, ben lontano da ben più convincenti esempi del genere. La storia sarebbe anche ben congegnata, ma al lettore non vengono forniti quegli elementi che lo guiderebbero alla soluzione del crimine: si vuole cioè proporre un caso in cui si dovrebbe dedurre il colpevole, alla Agatha Christie per intenderci, ma non si espongono se non alla conclusione i progressi che la detective compie. Nelle ultime pagine tutto viene ricomposto in maniera alquanto raffazzonata con personaggi che agiscono in maniera improbabile senza un minimo di suspense da Julia che insieme all’ex marito è stata incaricata di svelare il. mistero. Quanto alla sua figura, bisogna dire che è di una rara antipatia, piuttosto supponente, tesa alla riconquista dell’ex coniuge da cui si è separata per una sua colpa che la coppia di autori non si degna però di farci conoscere, mentre lui, poliziotto in prestito all’agenzia investigativa della ex moglie, si lascia strapazzare da lei senza fare un fiato, anzi quando prende un grosso granchio accusando un innocente non le fa alcun rimprovero, evidentemente soddisfatto del suo ruolo subalterno: ci auguriamo per lui che non ceda all’offerta di lasciare la polizia e fare coppia fissa con la suddetta, ma ahimè tutto lascia presagire che ci sarà una seconda puntata con loro due protagonisti.