Vi presento Sally

Mariflo (02/08/2015) - Voto: 3/5
E' la prima che sono relativamente delusa dalla lettura di un libro della Von Armin. Stavolta è mancata la sagacia, l'ironia e la vivacità di altri romanzi, elementi che, finora, avevano strappato più di un sorriso e reso piacevoli le precedenti letture. Il ritmo è lento e la narrazione prolissa. La protagonista principale all'inizio della storia suscita qualche simpatia, ma, col tempo, appare infelice e suscita tristezza. Gli altri protagonisti, invece, finiscono col diventare irritanti e fastidiosi.
Damiano (17/11/2011) - Voto: 5/5
Sono al terzo libro di questa straordinaria autrice. Anche questa volta l'ho letto con grande piacere e divertimento. Sally è stupenda e tutti coloro che le stanno intorno diventano buffi e impacciati. Da non perdere!
Roberta (28/06/2010) - Voto: 2/5
Un'altra figura femminile descritta dalla Von Arnim com maestria. In questo racconto la bellezza della protagonista e' il filo conduttore della storia. Una dote che per la societa' sopperisce alla mancanza di cultura e alla poca padronanza del linguaggio della persona. Una storia che puo' benissimo adattarsi ai giorni nostri. Meno bello, a mio parere, di "Vera" e " Il Padre".
Maunakea (30/11/2008) - Voto: 3/5
Introduction to Sally del 1926 dopo Vera e prima del "Padre", è un libro carino, simpatico, scorrevole, non una delle opere migliori dell'autrice o un libro che possa lasciare particolare memoria di sè, ma piacevole da leggere, e questo resta comunque un pregio non da poco. Concordo anche io sul fatto che la copetina che pare presa da non so che film, non c'entra assolutamente nulla con il libro, chissà inoltre perchè nel retro o nelle altre pagine non c'e' nessun accenno su che foto sia o dove sa presa.
mari (16/10/2008) - Voto: 4/5
Come sempre la Von Arnim ci delizia con una storia arguta e brillante, garbata e leggera ma non troppo (questa volta il tema tra le righe è il matrimonio fra classi sociali differenti), movimentata e bizzarra come un arabesco. Peccato il finale un po' inconcludente: a forza di giravolte, la trama sembra non trovare un approdo finale. Non è uno dei suoi capolavori come "Un incantevole aprile" e "Il padre", però si legge sempre molto volentieri. Magari la Bollati Boringhieri continuasse a ripescarne, di questi romanzi, uno all'anno (ma quanto erano profondi i cassetti della Von Arnim e quanto era prolifica!). Unico neo: la copertina non c'entra nulla con la storia. La bionda moderna e sofisticata che si dà il rossetto non può essere la fanciulla ingenua e pura che è Sally: sappiano gli editori che queste furbate ai lettori non piacciono affatto.