Il sangue della montagna

Gabriele Montemagno (09/09/2023) - Voto: 5/5
“Il sangue della Montagna”, romanzo di Massimo Maugeri, è molto bello. E lo è per più motivi. Innanzitutto la storia, subito coinvolgente sin dalle primissime pagine che costituiscono il prologo a tutto il racconto che si svolge principalmente attorno all’Etna, cioè la “Montagna”, come viene chiamato il vulcano in dialetto. Etna che, come una sorta di creatura viva e mutevole, con i suoi tremori e le sue eruzioni, è sempre presente sullo sfondo e nella memoria di molti personaggi, principalmente in quella dei due protagonisti dall’esistenza e dall’identità per nulla lineare, bensì distorta, irrisolta, in piena coerenza con il nostro presente inquieto, fluido e alienante. E che, proprio per questo, inseguono una loro definizione e rinascita principalmente attraverso i luoghi e i rapporti con coloro che hanno fatto (o fanno) parte della loro vita. Morti o vivi che siano. Fantasmi della loro coscienza o persone che incontrano nella loro vita. Oltre ai protagonisti, gli altri personaggi del romanzo, per nulla “secondari”, ma anzi perfettamente inseriti nel racconto che, attraverso progressivi e, spesso, inattesi svelamenti che determinano la storia, si manifestano nella loro pienezza e anch’essi nella loro complessità. Una storia quindi di inquietudini, paure, attese, speranze e ricerca di un senso della vita. Una storia che Maugeri padroneggia con maestria lungo un racconto di cui mai si smarriscono le fila, attraverso una narrazione efficace, ricca e attenta, che evidenzia l’amore per la scrittura, per le parole e per la loro funzione chiarificatrice e salvifica. Ciò, nel solco di un’originalità di stile e di racconto che l'autore ha perseguito già nei suoi romanzi precedenti e di cui “Il sangue della Montagna” sembra costituire la summa nei temi e nelle scelte narrative, secondo una sempre più definita identità di narratore di storie. Da leggere.
Anto (27/12/2022) - Voto: 4/5
La storia, ambientata alle pendici dell'Etna, è narrata attraverso l'alternarsi di capitoli riguardanti i due protagonisti: Marco Cersi e Paola Veltrami. Marco è il titolare di un'azienda, che si occupa della lavorazione della pietra lavica. L'attività è in crisi ed è stata adocchiata da loschi figuri, che vogliono rilevarla per poter avere una solida copertura per il riciclaggio del denaro sporco. Marco, la cui vita è stata nel passato profondamente segnata dalle eruzioni della Montagna, sta provando a resistere: quel luogo è tutta la sua vita, ma ha senz'altro diritto a riscattarsi! Paola Veltrami è un'insegnante universitaria di letteratura moderna, interessata all'economia, che si propone di realizzare un progetto che possa coinvolgere tutti e trasmetta la consapevolezza che sono i principi economici a doversi assoggettare ai bisogni umani, e non viceversa. Paola sta vivendo un momento difficile a livello personale: ha perso il marito, vive con l'ansia perenne che la figlia possa ritentare il suicidio. Paola e Marco si incontrano per caso nel laboratorio di don Vito Terrazza, un artigiano che realizza oggetti in pietra lavica, che sembra inspiegabilmente scomparso nel nulla. Da allora i destini dei due si intrecciano, così come i capitoli del romanzo: la loro storia tormentata diventa un tutt'uno, fino a un inaspettato cambio di prospettiva che mette in discussione tutto e tutti... Si tratta di una storia intensa, affascinante e sorprendente, intrisa di dolore, ma colma di coraggio, di personaggi forti e resilienti, pronti a rimboccarsi le maniche nonostante le avversità, a sostenersi l'un l'altro nei momenti di crisi. E su tutti incombe la Montagna, sulla quale esistono miti e leggende popolari, che si trasmettono di generazione in generazione. La Montagna è viva, spesso sbuffa, scuote il suolo, riversa giù colate pericolose e incute timore e rispetto. E anche il lettore non può non percepirne la presenza costante e autorevole!
Valeria (21/02/2022) - Voto: 5/5
Uno dei libri più belli tra quelli letti negli ultimi anni, Un viaggio sulla montagna della lava tra salti temporali perfettamente gestiti, tematiche contemporanee ed ancestrali ottimamente orchestrate. E poi: la scrittura, una economia più eguale e personaggi che ti continuano a vivere dentro anche dopo aver letto l'ultima pagina.
Andrea R. (14/02/2022) - Voto: 3/5
Nel complesso il giudizio è più che positivo. Innanzitutto per l'idea, la caratterizzazione dei personaggi e soprattutto.della cornice L'unica nota di disturbo è data da alcune sequenze ridondanti e prolisse., Una prosa maggiormente asciutta avrebbe permesso di evidenziare maggiormente, non soltanto gli ottimi spunti narrativi, quanto alcune piccole perle letterarie che si perdono nel mare magnum di una prosa che alterna un linguaggio vicino al parlato all'uso di ricercati aggettivi artatamente disposti che generano un sentimento di provvisorio straniamento fine a se stesso. Ua considerazione che non vuole essere una critica al grande e faticoso lavoro di composizione dell'opera di cui invece ammiro l'intreccio e l'evoluzione dei personaggi, segnati dal tempo vissuto. La poesia in dialetto in calce all'opera è una piccola grande perla!
Luke (03/10/2021) - Voto: 5/5
leggere questo romanzo è stata un'esperienza molto particolare. ipnotica. una storia che ti lega alle vicende dei personaggi e che continui a leggere dimenticandoti che stai leggendo. non sempre mi capitano esperienze di lettura di questo tipo. ma quando capitano è una festa.