Le camelie invernali

Paolo (10/09/2025) - Voto: 5/5
Scritto molto bene,
MARIA CARMEN (07/08/2025) - Voto: 5/5
Un romanzo che non è un romanzo, ma la rivelazione di una tradizione dove, un codice d’onore in voga per secoli, ha regolato l’esistenza di alcune popolazioni montane dell'Alba­nia. Scritto benissimo, scorrevole e angosciante. Consigliatissimo.
Ely (30/07/2025) - Voto: 5/5
Non so quanto di autobiografico ci sia in questo libro ma sicuramente è la storia che su è ripetuta da sempre tra questo popolo Da leggere Emozionante Ermal
Valentina (27/06/2025) - Voto: 5/5
Anche questa volta Ermal Meta non Deluxe con il racconto di un altro spaccato della vita e degli usi del suo Paese. Storia molto toccante che si legge in modo scorrevole.
Antonietta Mirra (09/06/2025) - Voto: 5/5
Le camelie invernali di Ermal Meta  non è romanzo comune, è una storia che si racconta a pezzi, e per farti a pezzi, perché, anche se non si direbbe, diamine, è piena di colpi di scena, Questo è un libro che non sembra avere un autore; è uno di quei casi rari in cui la storia si evolve tra passato e presente senza avere un deus ex machina, ma solo all'apparenza, perché lo stile di Ermal Meta è tutto fuorché inesistente. È crudo, intenso, viscerale ma capace di poesia quando meno te lo aspetti. È un po' come le sue canzoni, così malinconiche, ma vere e innegabilmente dolorose.  Al centro, due personaggi: un uomo che non esce da casa da trent’anni, e una giovane donna che attraversa un intero paese per parlargli. Uno ha il passato marchiato addosso come una condanna. L’altra cerca risposte che riguardano la sua identità più di quanto creda. In mezzo: l'Albania, terra d'origine di Ermal Meta, raccontata non come sfondo esotico ma come stratificazione di memoria, ferite e codici arcaici. Una terra bellissima e feroce, fatta di silenzi che parlano più delle parole. - "Non avevo paura di morire, ma di essere visto per quello che ero.” Ma questo non è un romanzo sulla vendetta, e nemmeno sul trauma. È un’opera che esplora la vertigine della colpa, l’impossibilità di amare liberamente, la potenza e il limite del perdono.  Le camelie invernali è un’esperienza da affrontare con rispetto e ascolto. Parla di chi è rimasto indietro, di chi ha fatto del silenzio la sua condanna e del ricordo una prigione. Ma parla anche di possibilità — tardive, imperfette, ma ancora vive — di fiorire, anche nel gelo.  Ermal Meta illumina il punto esatto in cui le nostre ferite incontrano quelle degli altri.  E in quel punto, forse, qualcosa di profondo e umano comincia a cambiare.