Acque morte

AdrianaT. (29/02/2024) - Voto: 4/5
Già quando, nella premessa, Maugham parla del fenomeno che a volte investe gli scrittori per il quale alcuni personaggi da loro inventati e messi su carta, si animano e, in autonomia, tornando ossessivamente nella loro mente, ho capito quanto era successo a Javier Marías con l'eterno ripresentarsi, fino all'ultimo (e - per quanto mi riguarda - allo sfinimento), di Wheeler, Tupra, la Berta e consorte. E questo è stato un gran bell'inizio, perché quando mi fanno capire qualcosa in più dell'affascinantissimo meccanismo del processo creativo, io gongolo. «Saunders aveva per i suoi simili un interesse né puramente scientifico né puramente umano. Li considerava una fonte di svago; li guardava spassionatamente, e dipanare i grovigli individuali gli dava un piacere non diverso da quello del matematico nel risolvere un problema». Ciò detto solo per inquadrare il personaggio; per il resto, il perfetto dosaggio fra descrizioni fisiche e psicologiche, azioni e situazioni restituite pacatamente con ottimo gusto estetico nell'impeccabile andamento da romanzo di una bella storia dall'ambientazione esotica e dal ritmo impeccabile che accelera efficacemente sul finale perfetto, mi fa affermare, ancora una volta, che Maugham è, da me, narratore apprezzatissimo. «Il pregio della vita, diceva, non sta nei momenti di eccitazione ma nei placidi intervalli in cui lo spirito umano, serenamente, tranquillo, non turbato dal ricordo delle emozioni, guarda a se stesso con il distacco del Buddha contemplante il proprio ombelico».
FLAVIO ALBERTO (17/01/2024) - Voto: 3/5
Tre personaggi , con qualche scheletro nell'armadio, balordi rottami del colonialismo europeo , incrociano i loro destini a ridosso delle isole indonesiane dove è ambientato lil romanzo . Si tratta del dottor Saunders, del capitano Nichols e di Fred Blake ai quali si contrappongono le figure positive di un commerciante danese, di un proprietario terriero inglese ammalato di spiritualismo e della di lui incantevole figlia, Louise. WSM tira le fila dell'intreccio con abilità, delinea le psicologie dei personaggi in un crescendo che culmina nelle impeccabili pagine finali. Nota finale: seduttivo il titolo italiano dato al romanzo dall'editore Adelphi.
Emilio Berra (26/08/2023) - Voto: 3/5
L'abilità dello scrittore è indiscutibile nella narrazione assai scorrevole e nel ritmo infuso al racconto. Certo però che ho rimpianto non poco la levità e il sottile e pungente humor 'inglese' che caratterizza "La diva Giulia", al momento per me il suo capolavoro.
Katee (08/05/2023) - Voto: 4/5
"Il pregio della vita non sta nei momenti di eccitazione, ma nei placidi intervalli in cui lo spirito umano, non turbato dal ricordo delle emozioni, guarda a sé stesso con i distacco del Buddha contemplante il proprio ombelico."
Astrea (25/02/2023) - Voto: 4/5
Voto altissimo per il livello di scrittura e per la personalità del personaggio quasi voce narrante, il medico - radiato dall'albo (quali nefandezze avrà commesso? Non ci verrà mai detto) - dottor Saunders, amante del filosofeggiare, devoto al buddhismo, occhio disincantato, ma spesso partecipe, della vita altrui. Vorrei come lui fumarmi delle pipe di oppio la sera prima di andare a dormire!!! Per la trama niente di che, ma la descrizione degli ambienti coloniali come sempre in Maugham è sopraffina.