La luna e sei soldi

cecilia (10/07/2023) - Voto: 3/5
Non lasciatevi condizionare dalle prime dieci pagine, piene di considerazioni sulla critica e sul mercato dell'arte, perchè poi il romanzo per fortuna prende l'avvio e il grande Maugham inizia per davvero ... Ma resta in me la convinzione che letti oggi i suoi racconti, da quelli di spionaggio a quelli dei mari del sud, dai suoi ritratti di donne a quelli sull'orgoglio inutile della società britannica, siano migliori dei romanzi. Nei racconti Maugham è micidiale nelle sue considerazioni e certo non ha bisogno di premettere introduzioni all'argomento e allo svolgimento del racconto, come spesso succede nei romanzi ed anche in questo, nelle sue pagine iniziali e nel testo.
ormos (01/01/2023) - Voto: 3/5
Nel romanzo sulla vita di Paul Gauguin – che nel libro è Charles Strickland – si ritrovano le peculiarità stilistiche di Maugham: la capacità di descrivere i caratteri dei personaggi, la resa realistica delle ambientazioni, lo svolgersi ordinato e senza sofismi della storia. L’autore non risparmia aggettivi per tratteggiare l’antipatia di Strickland, soprattutto se paragonata all’infinita pazienza e arrendevolezza di quanti gravitano nella sua cerchia, eppure c’è un momento preciso nel quale anche il lettore più imparziale deve cedere all’evidenza della situazione e accettare un personaggio così come viene proposto, ed è quello in cui questi confessa una forza troppo grande che lo spinge a recidere ogni legame e vivere arrangiandosi, pur di soddisfare questo bisogno: “devo dipingere”, egli dice, e tanto basta. L’autore costruisce il libro come una sorta di memoriale dei suoi incontri con Strickland e delle testimonianze di chi lo ha conosciuto. Prima parte più intensa, anche per una certa vis drammatica, seconda parte più lenta e forse meno “vera”. Voto 3,5.
PaBi (11/11/2021) - Voto: 5/5
Ispirandosi alla vita di Gauguin, Somerset Maugham racconta la storia di un uomo che rinuncia a tutto ciò che ha perché l’unica cosa che vuole è dipingere la sua potente visione della realtà. La brutale energia creativa che si impossesserà di lui lo trasformerà in un essere odioso che non si farà scrupolo di spazzare via dalla sua strada qualsiasi cosa possa mettersi fra lui e la pittura. Quasi nessuno riconoscerà in lui il genio, qualcuno cercherà di comprenderne lo stile, i più solleveranno perplessi il borghese sopracciglio fuggendolo come la fastidiosa e inutile fantasia di un pazzo (salvo poi mangiarsi le mani fino a gomiti quanto i suoi quadri, assurgendo alle vette dell’Arte, diventeranno di inestimabile valore). Con il suo stile impeccabile e asciutto apparentemente privo di qualsiasi coinvolgimento personale, l’autore cerca di analizzare lo sforzo brutale e di rottura di tutti quegli artisti, spesso rinnegati dalla propria epoca, il cui unico fine di vita è la ricerca del modo con cui restituire al mondo tutta la sua luminosa bellezza.
Rachele (07/07/2021) - Voto: 5/5
Libro meraviglioso, scritto benissimo, che ti tiene letteralmente attaccato alle pagine. Maugham riesce a trasmettere l'atmosfera e le sensazioni della vita di un'artista senza retorica, ma raccontandola come doveva apparire all'epoca dei fatti.
taty (18/05/2021) - Voto: 2/5
devo ammettere che rispetto agli altri libri che ho letto di questo autore questo è quello che mi è piaciuto di meno e che ho letto meno volentieri.