I quaderni di Malte Laurids Brigge

Lib (09/07/2021) - Voto: 4/5
“È come se avessero distrutto in anticipo le parole con cui potremmo capirle.” La passione delle cose purché siano dicibili, perché entrino in contatto coi sensi e escano trasformate dall’espressione. Allora ogni esperienza diventa incredibile, liminale: perché consente al linguaggio operazioni magari fin lì mai tentate, tenendosi sospesi tra vivacità e ossessione, sguardo e bocca.
Chromatica90 (16/05/2020) - Voto: 5/5
Il picco della produzione poetica di Rilke. Testo assolutamente consigliato, da leggere con attenzione e rileggere. La prima lettura non è del tutto semplice, sebbene la presente edizione sia ben tradotta e questo ne facilita sicuramente la comprensione. Gli angeli come ricongiungimento silenzioso e nascosto tra gli opposti poli della stessa sostanza che sia vita, morte, amore. terra o cielo. dall'alto del monte del nostro spirito un vigile soffio sulla nostra coscienza, un lieve canto arcano che si scioglie negli occhi chiusi della notte. un sussulto e non sapere il luogo inconscio del nostro risveglio in un groviglio di mani che cercano di ricongiungersi ed intrecciarsi. un gesto d'amore del quale mai pentirsi. Lo consiglio vivamente.
bernardotrevisano (11/03/2019) - Voto: 5/5
Definire I quaderni di Malte Laurids Brigge è una impresa ardua, sia per una difficoltà oggettiva, insita proprio nell’opera che è una poesia in prosa, sia perche Malte e Rilke sono la stessa persona , c’è una identità tra il compositore e il protagonista assolutamente imbarazzante. Come fai a scindere la mente, lo spirito, i pensieri, le sensazioni, le paure , i desideri , i ricordi, le divagazioni di questo poeta inquieto, di questo “naufrago dell’inquietudine”, come è stato giustamente definito? E’ qualcosa di impossibile; si può solo tentare una misera messa a punto delle impressioni che si hanno alla prima lettura. Certo; perché questo è un libro che andrebbe letto minimo una seconda volta. Difficile è definirlo un romanzo, semmai è una narrazione in prima persona, un diario, che non ha un argomento ben preciso né uno sviluppo consequenziale. Il giovane Malte si auto racconta attraverso una serie di ricordi, anzi di ricordi sovrapposti, di riflessioni sull’infanzia, sull’amore e soprattutto sulla morte; un viaggiare con la mente là dove ci si può perdere ma anche dove ci si può ritrovare magari in una preghiera, in un atto di fede, nella consapevolezza di essere vivo! Ve lo consiglio assolutamente.