1918. La grande epidemia. Quindici storie della febbre spagnola

Elena8573 (02/09/2020) - Voto: 3/5
1918 la grande epidemia di Riccardo Chiaberge Ed.Utet Quindi storie di personaggi famosi, sopravvissuti o meno alla grande febbre spagnola del 1918/20. Alle loro storie viene intrecciata la storia con la S maiuscola, ricordiamo che la H1N1 alias spagnola, arrivo’ alla fine del primo conflitto mondiale, in una popolazione già stremata e provata dalla morte, carestia e dolore, siamo sopravvissuti allora, sopravviveremo pure adesso perché la grande peculiarità dell’essere umano non è l’intelligenza ma l’adattabilità alle cose.
Primino (11/05/2020) - Voto: 4/5
Non è per nulla un libro angosciante, come potrebbe far presagire il titolo e “la grande epidemia” rimane sullo sfondo, fornendo quasi il pretesto per raccontare le storie di alcuni personaggi che l’hanno incrociata. Molto interessanti le vicende di alcune di queste persone, ora sconosciute ma all’epoca famose.
cristina (10/10/2016) - Voto: 3/5
Leggere la vita di quindici personaggi, alcuni dei quali non conoscevo, è sicuramente interessante, anche se il tono è un po' da pettegolezzo e un po' retorico. Quello che mi stupisce è però il titolo. Il volume si intitola "1918 - la grande epidemia - quindici storie della febbre spagnola". Dove sono le storie della febbre? Il testo contiene la biografia, più o meno approfondita, di quindici personaggi accomunati dall' aver contratto, con diversa gravità, l'influenza (con l' eccezione di uno, non ammalatosi personalmente). Della malattia in tali narrazioni si fa appena un cenno, mentre tra una storia e l' altra sono riportati alcuni documenti, per un totale, compresa la prefazione, di sole 38 pagine, non tutte piene, dedicate al morbo. A ciò si aggiunge il fatto che l'autore, per quanto ribadisca che la storia non si può fare con i "se", si domanda che cosa sarebbe successo se l' epidemia non ci fosse stata. Non ricordo chi abbia detto e con quali parole esattamente che anche il semplice battito delle ali di una farfalla ha ripercussioni oltre oceano, ma, al di là di queste elucubrazioni filosofiche, non vedo che particolare importanza sullo svolgimento degli eventi storici possa avere avuto la febbre per la maggioranza delle figure descritte, con l' eccezione di due, forse di tre, colpite dall'epidemia in un momento particolarmente delicato nel quale a loro spettavano gravi decisioni politiche, sulle quali la malattia sicuramente ha avuto il suo peso. Per il resto certo avremmo avuto in qualche caso alcune produzioni artistiche in più o in meno, e in qualche caso, perdonate il gioco di parole, l'influenza è stata ininfluente. In sostanza il libro è gradevole e contiene curiosità che piace sapere, ma, come precisa l'autore stesso, non era sua intenzione scrivere un testo sulla spagnola: dunque perché presentarlo come tale? Perché non scrivere, per esempio, "quindici storie di personaggi uniti dalla febbre spagnola", che è assai diverso?
Fabrizio Spinelli (21/09/2016) - Voto: 5/5
Bellissima narrazione di un tragico incontro, quello di un oscuro, invisibile assassino che al termine di quattro anni di sangue e macerie, riversa orrore su orrore incrociando i destini di personaggi appena affacciatisi sul palcoscenico della storia. Qualcuno ne uscirà rafforzato, qualcuno profondamente cambiato, molti, troppi seguiranno le milioni di vittime della pandemia di influenza Spagnola. Una collezione di storie legate dall'improvviso incontro con l'angelo della morte. Avvincente e ben costruita, si legge tutta d'un fiato.