Canale Mussolini. Parte prima

Contarini (03/10/2020) - Voto: 5/5
Un libro che, con linguaggio dialettale e stile colloquiale, narra l'epopea di una famiglia di mezzadri che dal Polesine, rincorrendo il sogno di diventare padroni di un podere e sfuggire ad una vita precaria e incerta, giungono, insieme ad altre migliaia di famiglie, in Agro Pontino. Mentre l'impressionante bonifica mussoliniana avanza, il lettore segue le vicende dei Peruzzi, ma non solo: per mezzo di salti temporali e digressioni - mai pesanti e inappropriate -, l'autore aggiunge tessere che vanno a comporre il grande puzzle di un cinquantennio di storia italiana. C'è chi ha commentato dicendo che la narrazione è politicamente sbilanciata, quindi che sia chiaro: Canale Mussolini non è un saggio storico, è una storia e l'autore che, con un noto artificio letterario, si rivolge direttamente al lettore, fa volutamente la parte dell'avvocato del diavolo. Nota finale: se non si fosse capito, i Peruzzi sono fascisti convinti... se, a livello ideologico, la cosa vi disturba, non prendetevi la briga di leggere il libro. Se invece volete fare una buona lettura e capire quale poteva essere l'atmosfera di quegli anni, immergetevi nell'universo peruzziano. P.s. E i vada in malora i Zorzi Vila!
Rigus68 (17/08/2020) - Voto: 2/5
Trama ben congegnata e mosaico d’italici rovesci lungo quasi 40 anni. Non conoscevo per nulla la storia del canale Mussolini e le avventure dei veneti ivi trapiantati e questo lungo (forse troppo!) racconto è servito a illuminare un capitolo ben poco conosciuto (almeno oggi) del periodo fascista. Per quanto Pennacchi sia uno scrittore brillante, vi sono aspetti negativi in questo tomo. Intanto il continuo interrogare (a vanvera) il lettore, strizzandogli l’occhio e fingendo un dialogo che non esiste, in quanto sono domande retoriche per cui l’autore ha già le risposte pronte. E poi il dialogo non può essere fatto a priori, ma a posteriori, nel senso che sarà il singolo lettore, affrontando il romanzo, a cercare un dialogo con lo scrittore. E poi mi sembra ci sia uno squilibrio nel racconto a favore del fascismo e dei suoi aderenti, anche se Pennacchi cerca, furbescamente, di dare una botta a droite et a gauche, pur essendo gli aspetti negativi della sinistra e dei socialisti ben più sottolineati rispetto a quelli del fascismo. Peccato che non elenchi i “regali” che Mussolini ha elargito all’Italia e all’umanità, che qui descrivo in un sunto succinto: entrata nella guerra ‘15-’18, prima negata e poi spinta a oltranza; esportazione del fascismo e della dittatura in mezzo mondo; il massacro dei beduini in Cirenaica (Graziani 1931-32); massacro degli etiopi e bombardamenti all’iprite (Badoglio 1935-36); 30 anni di dittatura fascista di Franco ai poveri spagnoli (fu Mussolini a farlo vincere!); entrata in guerra nel giugno 1940 a fianco di Hitler, con 220 mila militi di CSIR e ARMIR spediti al massacro sulle sponde del Don … Molto meglio il Filippi di Quando C’Era Lui: Tutte le Bufale sul Fascismo (2019) da leggere per riflettere anche sul … Canal (non) Grande qui narrato. Il giudizio lapidario di Filippi: “Mussolini fu un pessimo amministratore, un modestissimo stratega, tutt’altro che un uomo di specchiata onestà, un economista inetto e uno spietato dittatore”.
Melina (15/05/2020) - Voto: 5/5
Superato l'imbazzo di far vedere ai miei ospiti questo ambiguo titolo in libreria, ho scoperto una vivida e ilare testimonianza del paese e della lingua di una parte d'Italia nella prima metà del 900. Purtroppo il seguito non ha eguagliato il giudizio del primo volume, ma si spera nel terzo capitolo annunciato tempo fa dall'autore.
Vinst (11/05/2020) - Voto: 5/5
Un libro da leggere tutto d'un fiato! Ti permette di viaggiare nel tempo e nello spazio: Agro Pontino durante il ventennio fascista. Al di là delle proprie idee, Pennacchi ti consente di vedere la Storia d'Italia da una prospettiva inaspettata: mezzadri del Nord trapiantati nel Lazio, per colonizzare una nuova "Terra Promessa", senza nascondere le contraddizioni del regime, né le avversità che la famiglia protagonista (i Peruzzi) deve affrontare. Alla fine della lettura, ci si ritrova arricchiti di una storia, che per quanto frutto della fantasia, comunque verosimilmente ci lascia più consapevoli di che cosa sia essere Italiani. Fortemente consigliato!
Ivan (11/05/2020) - Voto: 5/5
La storia di cinquant'anni di Italia, dai primi anni del 1900 al secondo dopoguerra, raccontati in modo originale nel susseguirsi di tre generazioni di una famiglia di contadini ferrarese che viene mandata a bonificare le paludi pontine. Riesce ad essere ironico e mai noioso.