Canale Mussolini. Parte prima

simonetta ortelli (18/07/2012) - Voto: 4/5
Mi è piaciuto molto sia dal punto di vista della vicenda umana che da quello storico. I personaggi non sono molto approfonditi dal punto di vista psicologico, ma questa non è una pecca perché il punto di vista è corale ed è sugli eventi. Sono questi ultimi che inquadrano i protagonisti, spesso avari di parole e grandi discorsi, caratteristica che del resto ben si sposa con la loro natura di contadini. Indovinato l'uso del dialetto veneto, del resto se penso a L'albero degli Zoccoli in italiano standard mi verrebbe da ridere. I contadini di quegli anni certamente non parlavano italiano. Punto di vista molto umano e chiarificatore sulle diverse ragioni che spingono gli uomini ad agire anche se tali scelte li portano verso l'autodistruzione. Mi ha fatto capire molto meglio di qualsiasi libro di storia il perché del consenso che aveva ottenuto il fascismo e non lo trovo per niente assolutorio nei confronti del regime di quegli anni. Anche mia nonna, sposata a un comunista convinto, aveva sempre detto che all'inizio il Duce di cose positive ne aveva fatte, lei gli aveva perfino scritto una lettera per gli assegni familiari ed era stata soddisfatta dalla risposta. Scritto bene, a parte quel ripetitivo intercalare del narratore (come dice scusi?), che anch'io trovo pesante. Voto 4/5 perché il 5 è per i capolavori assoluti. Simonetta.
Paolo Rigamonti (06/06/2012) - Voto: 3/5
Una sorta di Forrest Gump dell'Agro Pontino, un'opera difficile, su cui si rischiano giudizi superficiali; per niente assolutoria verso il fascismo , comunque. Operazione letteraria difficile, riuscita forse al 70-80%.Lo strega, però , era forse un abito un po' largo.
Lucio (02/06/2012) - Voto: 4/5
Romanzo bello, di ariosa e scorrevole narrazione. Mai banale, ha il merito di tratteggiare con umana naturalezza le "ragioni dei vinti", troppo spesso ignorate. Ripercorre cinquant'anni di storia patria, evidenziando come tutto nella vita, soprattutto le vicende più decisive, siano in realtà frutto del caso, della contingenza, delle debolezze e delle passioni umane. Perchè gli uomini, tutti gli uomini, sono uguali, mossi dalle medesime ambizioni e dagli stessi desideri. Questa considerazione può assumere una portata quasi rivoluzionaria in un Paese che ha bisogno di dividersi su tutto e che spesso fa della contrapposizione l'elemento fondante della propria identità. In ogni caso, un bel ripasso di storia.
flavia (21/04/2012) - Voto: 5/5
arguto, godibilissimo, cinescopico e molto umano. Magnifico!
Valeria (07/03/2012) - Voto: 5/5
E' stato scritto di tutto. Io dico solo: è bellissimo! Leggetelo!