Gorilla blues

mauro (19/12/2014) - Voto: 5/5
concordo con antonio, i libri di dazieri sono a volte arrotolati, mancano di suspence... tuttavia è piacevole perdersi nelle sue descrizioni, nei suoi strani mondi urbani, personaggi, ambienti e situazioni sempre ai margini; questo però vuol dire una cosa: che sandrone è un narratore di razza, che ti appassiona e che ti fa innamorare delle cose che scrive. Ho fatto tuttavia una rece per "uccidi il padre", negativa perché il libro è troppo stereotipato, c'è troppa ricerca di ciò che piace o che possa catturare, preferisco il sandrone di queste pagine
Standbyme (24/02/2013) - Voto: 4/5
Non è affatto male questo Dazieri con il suo Sandrone detto "Il gorilla". Un investigatore privato che opera ai limiti della legge, limiti che vengono spesso superati, che indaga con l'aiuto di inseparabili amici e spesso in crisi con la sua compagna Vale. Ex buttafuori, ex frequentatore dei Centri sociali, scanzonato e ironico, Sandrone risulta subito simpatico al lettore e non è necessario iniziare dal primo romanzo della serie per apprezzarne le qualità. Fin qui nulla di nuovo, direte voi, ce ne sono tanti di personaggi letterari così, sicuramente molto più bravi e affermati del nostro investigatore nostrano. Ma c'è una caratteristica che gli altri non hanno: Sandrone ha un "Socio" alla pari che fa spesso il lavoro sporco. Quando c'è da menar le mani, quando non è sufficiente l'amico poliziotto che ti da una dritta, quando bisogna far parlare qualche delinquente per strappargli informazioni di vitale importanza con metodi non proprio ortodossi, ecco che interviene il Socio. Il compenso pattuito con il cliente non viene diviso a metà: se lo incamera tutto Sandrone. E già perché siamo di fronte ad uno sdoppiamento della personalità in cui ognuno conosce l'esistenza dell'altro. Sandrone va a dormire ed ecco che entra in azione il suo alter ego e viceversa. Non possono parlarsi ed incontrarsi e per scambiarsi le informazioni inerenti il prosieguo delle indagini e sui risultati fino a quel momento raggiunti lasciano dei biglietti. In questo, per me secondo romanzo l'indagine porta Sandrone e il Socio ad investigare negli ambienti politici di estrema sinistra e di estrema destra, fino ad arrivare a Genova dove si commemora il primo anniversario del tragico G8. Forse qui un po' troppo di parte ma il lettore dovrebbe giudicare la trama, la prosa e il contenuto del romanzo non l'idea politica dell'autore o del personaggio. L'assassino non è comunque spinto da ideologie bensì da uno dei più classici, vecchi e sempre attuale movente: la vendetta.
Antonio (21/10/2012) - Voto: 3/5
Sinceramente non so per quale motivo legga Dazieri. I suoi gialli non hanno suspence, non sono granchè originali, talvolta sono contorti e complicati. Eppure quando lo leggo vengo preso da una Nostalgia (con la N maiuscola) per una Milano (e una società) che non esistono più, quando i ragazzi si dividevano in rossi e neri, ma erano esseri pensanti non ancora stritolati da Facebook e Twitter. Il Gorilla mi ricorda diversi amici che a quei tempi diventavano paladini per qualsiasi causa valesse la pena di sostenere. Mi manca l'ultimo del Gorilla, la bellezza del malinteso: appena diminuisce di prezzo lo compro.
l. paoletto (08/01/2008) - Voto: 3/5
Discreto libro, discreto giallo e discreta storia.Da leggere
Dario Giorgianni (16/10/2007) - Voto: 5/5
Non capisco perche'ci siano recensioni negative a questo libro.Io l'ho trovato interessantissimo. Scorrevole e diretto,un po come il Gorilla. Credetemi,questo libro mi ha definitivamente legato a Dazieri. Da Leggere!