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La bambinaia francese
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Laura
(30/07/2020) -
Voto: 4/5
Nelle pagine di questo romanzo scorrono le immagini di povertà della Parigi del 1830, la voglia di cambiamento e di rivoluzione che danno vita a periodici sollevamenti popolari e innalzamento delle barricate, la superbia e arroganza dei nobili, che alla faccia delle epurazioni precedenti continuano a vessare e tiranneggiare le classi più basse. In modo estremamente vivido, l’autrice intesse la storia di Sophie con gli ideali rivoluzionari di libertè, fraternitè ed egalitè, evidenziando l'obbrobrio della schiavitù, le nuove idee sull’educazione e istruzione dei bambini, l’ammirazione sconfinata per Victor Hugo, ma anche Rossini, Delacroix, Jane Austen e molti altri. Dipinge l’affresco di una società viva, spumeggiate, desiderosa di spettacoli, di libri, di nuove idee. Una società ancora in bilico tra i privilegi dell’ancient regime e gli ideali repubblicani dei “cittadini". Bianca Pitzorno prende un personaggio minore, direi poco più di una comparsa di Jane Eyre e immagina la sua vita prima di arrivare a Thornfield. Sophie la bambinaia francese non è la timida ed incolore ragazzina che non conosce una parola di inglese e che costringe Mister Rochester a cercare un’istitutrice per la piccola Adele. E’ una ragazza che ha riscattato la sua misera giovinezza venendo accolta, istruita ed amata da quella Celine Varens che nel romanzo di Charlotte Bronte è descritta come una ballerina dell’Opera, donna di facili costumi, una scaltra e infedele cortigiana che ha approfittato del buon cuore del Lord inglese per farsi mantenere da Lui. Il risultato è un libro godibilissimo, con un rovesciamento di figure e un inevitabile confronto con il celebre romanzo di Jane Eyre. Perché se l’autrice poco aggiunge alla figura della protagonista principale, il cui carattere chiuso, modesto, severo, ma anche dignitoso e ironico, è quello descritto dell’autrice inglese, non è assolutamente tenera con la figura di Rochester. Così facendo dà una nuova dignità alla madre di Adele e a Bertha Mason
Sabrina
(13/05/2020) -
Voto: 5/5
Immergersi nella Parigi del 1830, la descrizione della vera miseria in cui versava la piccola protagonista prima di essere salvata da una famosa ballerina di danza classica, erede della mitica Taglioni. Un libro che si srotola come un film, nonostante i salti narrativi che si fanno, dal 1830 al 1837, per seguire gli eventi... Ben sviluppata, nonostante sia romanzata, l'epoca, gli usi e costumi, la condizione delle donne... Bello, piacevole da leggere e scoprire la vita delle donne di un periodo storico che include anche la storia delle colonie Francesi. Lo consigliano chi ama i romanzi romantici e storici.
michaela pace
(13/05/2020) -
Voto: 4/5
libro adattissimo per l'età consigliata. molto bello e appassionante
carezzedicarta
(02/02/2020) -
Voto: 5/5
Gli ingredienti per una bella storia potrebbero essere: scenario vivo e palpabile protagonisti diversificati ed empatici intreccio appassionante Abbiamo trovato tutto nel libro - La bambinaia francese - dell'autrice sarda Bianca Piztorno, abile nell'unire a storie realistiche quel pizzico di magia che fa la differenza. In questo romanzo, la sua abilità si è anche sposata con l'idea di riallacciarsi ad un classico della letteratura. Solamente un lettore attento potrebbe trovare un indizio nella trama che riportiamo sul blog perché non faremo nessun altro accenno a questa sorprendente scoperta che arriva a metà lettura. Mentre la giovane Sophie, protagonista del libro, si prende cura della bambina della sua protettrice poiché quest'ultima sta passando un periodo di grande difficoltà e mentre altre figure si intrecciano a lei muovendo la trama, un personaggio noto entra nella storia con discrezione e quando il suo nome viene svelato non si può credere sia vero. Da quel momento la lettura si è fatta più intensa e coinvolgente. Nessuno spoiler ma vi invitiamo a leggere l'articolo e scriverci qui nei commenti se avete capito di chi si tratta.
Fabio
(28/05/2019) -
Voto: 4/5
La bambinaia francese di Bianca Pitzorno segue la stessa linea tracciata nei lavori precedenti dell'autrice, focalizzati cioè sulla crescita della giovane protagonista in un mondo - quello dei grandi - spesso ostile. consigliato
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