Accabadora

Dodora (20/04/2024) - Voto: 1/5
Scrittura troppo compiaciuta e manieristica, personaggi poco credibili , specie quelli mibori come Piergiorgio.
Sara (06/08/2023) - Voto: 3/5
Avevo grosse aspettative in merito a questo libro, di cui non ho voluto leggere le recensioni perché non volevo essere influenzata. Mi e’ piaciuta la storia e seppur scritto molto bene, non ho apprezzato lo stile narrativo, per me un po’ troppo “ pesante”. Un 7+. Avendo letto prima libri come l’arminuta, ecco avrei voluto che Maria mi entrasse più dentro come personaggio.
annaetosca (20/04/2023) - Voto: 5/5
C'è tanto in questo libro, tanto che si fatica ad assimilarne l'intero prisma delle sfaccettature. La scrittura è un lino grezzo, bianco e odoroso di corredi che attendono solo di manifestarsi alla vista e al tatto. La trama è un ricamo che trattiene storie antiche e sentimenti senza tempo, lo spazio sacro della vita che si sublima nella morte. La maternità è la grande protagonista, negata, cercata, surrogata, La maternità che presiede la vita e la morte. L'autrice ha operato in uno stato di grazia, è innegabile, con uno stile tutto suo che non ammette prestiti da illustri predecessori.
Lina (12/11/2021) - Voto: 5/5
Libro bellissimo
Roberto (13/07/2021) - Voto: 3/5
Il meglio dello stile e della trama si concentrano nella prima parte del romanzo, meritevoli l'orchestrazione del linguaggio e molto interessante il tema della 'filiazione d'anima'. Tenendo conto della difficoltà di costruire una trama accattivante intorno a un tema di tale portata, trovo che la vicenda, da un certo punto in poi, accusi soluzioni superficiali e "sbrigative". Nondimeno, è una lettura che val la pena affrontare!