Gli adepti

Francesco (16/05/2017) - Voto: 4/5
Ho acquistato questo libro mesi fa assieme ad altri e l'ho tenuto per ultimo in quanto ero scettico.... all'inizio sembra un brutto tentativo di copiare Nesbo con tanto di storia parallela ambientata negli anni '40 stile "Pettirosso" ma una volta inquadrati i personaggi il romanzo è comunque scorrevole, ben scritto e coi giusti colpi di scena legati al killer senza volto. Ho molto apprezzato Fredrik Beier e Kafa Iqbal.... unica pecca il finale "sospeso" ed aperto.... acquisterò volentieri il seguito sperando che Ingar Johnsrud sia davvero il nuovo Nesbo, l'inizio promette bene....
Umberto75 (11/08/2016) - Voto: 2/5
Interessante lo è ma fino ad un certo punto, poi si perde in situazioni a dir poco surreali lasciando aperta la porta a seguiti che visto il primo non mi fan certo voglia di acquistarne il seguito.
Massimo F. (22/06/2016) - Voto: 2/5
Mah! Più ombre che luci su questo ennesimo scandinavian thriller. Lo spunto è interessante e non mancano i colpi di scena e le situazioni di tensione. Solo che tutto è inserito in un contesto narrativo un po' confuso e la corposità del tomo viene avvertita più del dovuto dal lettore (quasi noia e gran voglia di finire in fretta la storia). Ah, Mankell, Stieg Larsson, dove siete??
MARCO (23/05/2016) - Voto: 3/5
Scritto molto bene,con buonissima descrizione dei personaggi. Questi ultimi inseriti nel percorso della trama in momenti corretti e contestuali. Detto questo,però, l' intreccio principale , interessante all'inizio della lettura , piano piano si dissolve passando in secondo piano. Se l'autore avesse mantenuto l'ampio spettro di azione , sviluppando la tensione che gli eventi potevano far presagire,il libro sarebbe stato un opera di elevato spessore. Ahimè , alla fine le dinamiche si sono ridotte nel classico plot di genere. Per me un buon libro , ma non esaltante.
puppo (07/05/2016) - Voto: 1/5
Credo che Sisifo abbia sofferto di meno. Un florilegio di personaggi che citati una volta per nome e l'altra per cognome (nordico), collocati in epoche diverse, riproiettati nel presente con diversa identità fanno perdere la concentrazione. La trama ormai consumata e logora affonda a confronto dei pur numerosi precedenti del genere, che si è tentato di arricchire con una truculenza esasperata . Positivamente predisposto dalle recensioni di stampa mi sono trascinato fino allo sfinimento questo banale fardello, confidando almeno in un finale che non esiste proprio. Non capisco come in una collana che pure apprezzo sia finito questo articolo di bigiotteria.