Veleno. Una storia vera

Marta80 (24/02/2025) - Voto: 4/5
Non avevo mai letto nulla di Pablo Trincia, ma ho apprezzato tantissimo il suo stile nel narrare una storia tanto agghiacciante. Lo svolgimento dei fatti è raccontato con rigore, ma senza indugiare su particolari raccapriccianti, e soprattutto Pablo condivide con i lettori quello che lui stesso ha provato - non solo da giornalista, ma anche da uomo e padre - nell'approcciare un caso di cronaca di tale crudezza. Davvero da leggere.
roberta (30/01/2025) - Voto: 4/5
Una cazzottata in testa che ti scuote talmente tanto da pensare che sia tutto vero Poi ti riprendi e capisci che non è possibile che delle vite siano state rovinate per 'prestigio' e denaro. Già solo pensarlo è vergognoso. Figuriamoci permetterlo. E il bello è che certe azioni vengono fatte e tollerate solo perché si pensa che 'facciamo il bene dei bambini'. Grazie all'autore per la bellissima testimonianza che alla fine mi ha commossa profondamente.
PaBi (16/04/2024) - Voto: 5/5
Una spaventosa storia vera che, come tutte le storie vere, supera di gran lunga anche la più efferata delle fantasie. Una storia senza luce, vigliacca e spudorata che, se non fosse un’immane tragedia, rasenterebbe il ridicolo. Una storia in cui tutti quelli che avrebbero dovuto prendersi cura delle presunte vittime non sono riusciti a far altro che danni devastanti e irreparabili, molto più laceranti di quelli che avrebbero dovuto prevenire. Da leggere solo se si è certi della propria incrollabile fede nella giustizia e nelle istituzioni.
Adria (18/01/2023) - Voto: 5/5
Ho desiderato con tutto il cuore un qualche lieto fine. Ho anche sperato di trovare le informazioni di un'inchiesta giudiziaria contro il maledetto team responsabile di un tale enorme errore giudiziario. Da leggere assolutamente.
Lucy (28/12/2021) - Voto: 5/5
Una storia incredibile che si consuma alle soglie del 21. Secolo, una caccia alle streghe sostenuta dalla pseudoscienza di una psicologa che ha appena terminato la sua formazione. Trincia ci restituisce, con misura e straordinario equilibrio, il dolore delle famiglie a cui lo Stato ha letteralmente rapito 16 bambini sotto i 12 anni. Bambini che, pressati dai professionisti che dovrebbero tutelarli, inventano storie cupe di violenza e massacri perpetrati in un piccolissimo cimitero di provincia, storie horror che non avrebbero retto neanche se inserite in un film di quart'ordine ma che costituiscono l'ossatura su cui si incardina una serie di processi. A causa delle fantasiose accuse dei bambini, diversi adulti scontano pene di 9-10 anni, qualcuno si suicida per la disperazione, altri muoiono di dolore, qualcuno ripara all'estero. Eppure ancora nei mesi scorsi - nel 2021 - un tribunale della Repubblica ha respinto la richiesta di riapertura del caso. Ancora nell'Italia del 2000, le famiglie povere sono oggetto di pregiudizi e condanne preventive. Un plauso a Pablo Trincia per la sobrietà con cui ha trattato un tema tanto delicato. Aspettiamo che qualcuno risarcisca queste famiglie per il dolore inflitto ingiustamente.