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La città dei vivi
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RC
(26/07/2022) -
Voto: 5/5
Cronaca nera e indagine psicologica, sullo sfondo un fiume di droga e violenza ludica. Sarebbe perfetto senza la comparsa (un po' ingombrante) dell' io narrante qua e là nella storia, ma resta un bellissimo libro. 5 stelle meritate.
Elena
(11/07/2022) -
Voto: 5/5
Con uma scrittura attenta, chiara e a tratti capace di momenti di grande riflessione l'autore ci conduce attraverso tutta la storia con una grande capacità analitica e l'enorme dono del non giudizio.
Lucydelfy
(01/05/2022) -
Voto: 5/5
Ricordo quando avvenne il fatto crudele che l’autore tratta e l'impressione e lo sbigottimento che mi provocò. Per lo scrittore non é stato facile raccontare il delitto; lui parla degli amici e conoscenti dei protagonisti, oltre che descrive i comportamenti dei tre soggetti ,gli assassini e la vittima. L'aspetto che mi é piaciuto é che lo scrittore racconta di sé e del suo coinvolgimento nell'indagare la storia. Forte la mia emozione nel leggere il quarto capitolo,” In fondo al pozzo” la descrizione di quelle infauste giornate piene di cocaina, sesso, incontri con vari amici, fino all'uccisione dell'ignara vittima. Interessante la descrizione della città dei vivi e di quella dei morti, di Roma, dei suoi abitanti, il cinismo, la derisione verso le ambizioni altrui e il Mondo di Mezzo con i vivi sopra e i "morti" sotto dove tutto é possibile, tutti si possono prima o poi incontrare. Anche se é un mondo che non mi appartiene, trovo che Lagioia descrive molto bene le situazioni e gli ambienti dove si sono svolti e maturati i fatti. Commovente é il sesto capitolo: l'incontro con i genitori della vittima. Ho percepito la "pietas" provata dall'autore verso di loro, parla del giusto risentimento del padre che stigmatizza di non aver mai ricevuto un approccio dai genitori dei colpevoli per scuse o altro, e quando l'autore descrive "Il libro dell'incontro" donatogli da Manconi, che parla di una esperienza delicata, importante e significativa: un progetto portato avanti da istituzioni e associazioni per fare incontrare parenti di vittime del terrorismo con i responsabili della morte dei loro cari, un esperimento di giustizia durato anni con l'ambizione di dare quelle risposte e "pace" ai parenti offesi che con i processi e le condanne della giustizia ordinaria, non aveva soddisfatto del tutto. Questo é mancato ai genitori di Luca e lo scrittore é bravo a descrivere il loro sentirsi affranti e delusi. Un bellissimo libro che consiglio vivamente.
Alice
(28/02/2022) -
Voto: 5/5
Ho conosciuto, amato alla follia e tuttora è proprio la follia che mi accompagna, questo autore: la sua penna entra nella testa, perché non è possibile smettere di pensare a quanto contengono queste pagine, anche per chi, come me, lo ha letto due anni fa. Tutto passa, ma certe cose non si possono dimenticare. Occorre munirsi di coraggio, una volta iniziato questo libro non si può più tornare indietro, è uno scendere nelle profondità di una Roma ancestrale.
Lulabridget
(27/02/2022) -
Voto: 5/5
E' il primo libro che leggo di Nicola Lagioia e, se è vero che i libri ti cercano, questo mi stava seguendo da un po'. Libro potente dove la cronaca nera diventa letteratura e scava nell'io di ognuno di noi e nella nostra società. Da leggere, anzi da divorare,
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