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La città dei vivi
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Alice
(28/02/2022) -
Voto: 5/5
Ho conosciuto, amato alla follia e tuttora è proprio la follia che mi accompagna, questo autore: la sua penna entra nella testa, perché non è possibile smettere di pensare a quanto contengono queste pagine, anche per chi, come me, lo ha letto due anni fa. Tutto passa, ma certe cose non si possono dimenticare. Occorre munirsi di coraggio, una volta iniziato questo libro non si può più tornare indietro, è uno scendere nelle profondità di una Roma ancestrale.
Lulabridget
(27/02/2022) -
Voto: 5/5
E' il primo libro che leggo di Nicola Lagioia e, se è vero che i libri ti cercano, questo mi stava seguendo da un po'. Libro potente dove la cronaca nera diventa letteratura e scava nell'io di ognuno di noi e nella nostra società. Da leggere, anzi da divorare,
elisa
(16/02/2022) -
Voto: 5/5
Libro doloroso e sonvolgente scritto in maniera magistrale, mi ha tenuta incollata dalla prima fino all'ulima pagina. Un lavoro di ricostruzione di un delitto agghiacciante meticoloso, preciso e acuto. E' una storia macabra, cruda e da una sensazione costante di stretta allo stomaco. Lo consiglio anche perché parla di un fatto di cronaca realmente accaduto.
@bloggingwithmissb
(14/02/2022) -
Voto: 4/5
Ho subito maturato uno strano conflitto con la scrittura di Lagioia, non perché non mi piaccia ma perché mi ha colpita e forse ferita profondamente come lettrice Questo è il suo secondo romanzo che leggo e credo che mi fermerò qui, c’è qualche sfumatura che respingo, che non riesce a farmi stare a mio agio e questo fa di lui un eccellente autore La città dei vivi è il romanzo sull’omicidio di Luca Varani, compiuto da Manuel Foffo e Marco Prato in un appartamento alla periferia di Roma ormai quasi 6 anni fa. Per tutta la prima parte del racconto è un reale reportage, un lungo articolo di cronaca, farcito da testimonzianze, atti processuali e interviste, tutte rigorosamente reali. Nella seconda parte entra in scena Lagioia che con un’impronta decisamente autobiografica racconta alcuni episodi della sua giovinezza, il trasferimento da Roma a Torino e l’enorme impatto sulla sua sfera emotiva e professionale che questo caso ha provocato Cosi come non esiste un reale movente per l’omicidio di Luca, cosi questo romanzo non lo ricerca, la noia spinge i due criminali a compiere un assassinio cosi efferato, la noia che sovrasta le loro vite, che li spinge a consumare litri e litri di alcool e ad assumere una quantità di cocaina sorprendente Ultima protagonista è la città di Roma che sovrasta tutto, inghiotte coloro che combattono per la sopravvivenza e non può più rassicurare i suoi cittadini, una città senza una guida, senza un sindaco, maltrattata, distrutta e derisa,la città dei vivi, dove tutto è al contrario irrimediabilmente morto. Nel gioco del romanzo la finzione rincorre la realtà, se ne nutre e da vita ad una storia, in questo caso invece è la realtà che annienta la finzione e la rende una lettura dolorosa, infausta e triste.
@bloggingwithmissb
(20/01/2022) -
Voto: 4/5
Il mio battesimo sulle opere di Lagioia inizia con una storia complessa, cruda, in un Sud d’Italia polveroso, silente, omertoso. La sua scrittura mi ha stordita all’inizio, l’ho trovata difficile, complessa, poco empatica. Il romanzo narra le vicende legate alla morte di Clara, figlia di Vittorio, uno dei più noti esponenti dell’imprenditoria edilizia. Le famiglie come quella di Vittorio, si pagano i piaceri, le amicizie, i favori, tutto. Clara viene investita da un camionista mentre attraversa la statale a piedi, nuda e sporca di sangue, ma il suo corpo viene trovato senza vita ai piedi di un autosilo. Si presume si sia gettata per suicidarsi. La morte di Clara connette tutti i personaggi della famiglia che ne vengono travolti, porta a galla scandali, verità tenute nascoste, sentimenti repressi. A voler far luce più di tutti sulla faccenda sarà Michele, suo fratello, l’unico che vive distante dal resto della famiglia e che ritorna in Puglia per indagare sulla scomparsa della sorella , scopriamo cosi che la vita di Clara è stata piuttosto avventurosa, ha fatto uso di droghe, ha continuato a frequentare molti uomini nonostante il matrimonio. Michele porterà a galla molto altro, partendo dal camionista che la incontrò quella sera, e insieme ai fatti attinenti le ultime ore di vita della sorella, porterà a galla la ferocia che domina le loro esistenze. Un modo ormai selvaggio, dove apparentemente non esistono regole ma solo giochi di forza, dove bisogna essere feroci per ritagliarsi il proprio spazio di sopravvivenza
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