Numero zero

Poe (09/07/2021) - Voto: 3/5
Il romanzo sembra nascere dall’urgenza che ha avuto Umberto Eco di sottolineare la critica ai mezzi di comunicazione e in particolar modo alla stampa quando diventa il mezzo di diffamazione del padrone. Il caso Mesiano, che passerà alla storia come il giudice dei calzini azzurri, per Eco ha segnato uno spartiacque: l’informazione cede il passo alla mistificazione pubblica volontaria.
Leo DeLarge (09/07/2021) - Voto: 5/5
Romanzo breve, insolito per Eco, che usa l'espediente narrativo per raccontare e spiegare complotti e misteri del secondo guerra italiano. Una lettura che insegna e ricrea. Consigliatissmo
Lapo (02/03/2021) - Voto: 4/5
Eco abbandona i territori storici e fantastici a lui congeniali e si tuffa nella quotidianità con un libro nel quale ogni riferimento è puramente voluto, sia esso esplicito che velato. Da esperto semiologo, calato nell’ambiente giornalistico – ma le tecniche di (dis)informazione valgono anche per altri contesti comunicativi – l’Autore indica come indirizzare l’opinione pubblica o vellicare gli istinti più bassi: esattamente ciò che avviene dalla fine dello scorso secolo ad opera di TV e quotidiani gestiti da un padrone tanto abile quanto spregiudicato le cui tecniche hanno fatto scuola. È la descrizione malinconica della nostra società dall’alto tasso di semianalfabetismo linguistico e culturale, la ricostruzione fantasiosa, affidata al tono delirante di un collega della voce narrate, dei grandi misteri dell’Italia repubblicana – un inquietante affresco che si rivelerà in gran parte vero. Chi si attende le atmosfere medievaleggianti e le trame affascinanti che caratterizzano le prime opere dello scrittore rimarrà deluso; ma si resta conquistati per come Eco spesso sia in grado di rivoltare la lingua italiana come un calzino maneggiandola come la creta e capovolgendo con arguzia i luoghi comuni.
Enrico (14/05/2020) - Voto: 4/5
Eco deve essersi divertito nello scrivere questo libro, come io mi sono divertito a leggerlo. La vicenda privata dei protagonisti, insignificante e divertente, nella sua assurdità è la giusta cornice del quadro storico che viene descritto. Resta un velo di amarezza, e la sensazione che non esiste nulla di più romanzesco della realtà. Lo si consiglia a tutti coloro che hanno seguito distrattamente sulla stampa le vicende italiane degli ultimi decenni, ma anche ai giovani che di queste vicende forse non hanno mai sentito parlare.
Gian (07/03/2019) - Voto: 4/5
La poderosa inventiva di Umberto Eco, associata alla sua immensa cultura ed al suo stile letterario inconfondibile, fanno di questo romanzo l'ennesima conferma, ove ce ne fosse ancora bisogno, della sua grandezza. Il contesto di fantapolitica (ma poi è davvero così?) che Eco sviluppa in questo romanzo è davvero inquietante, e lascia al lettore una serie di domande a cui la nostra società non è stata in grado di dare risposta nel corso degli ultimi decenni, oppure ipotizza per tali domande delle risposte ancora più inquietanti. Consiglio caldamente la lettura di questo libro!