La nemica

Anto (29/09/2022) - Voto: 5/5
Gabri è la figlia di una coppia di ebrei diventati di colpo benestanti a seguito del successo degli affari del capofamiglia. Ma quando il lettore conosce la piccola Gabri e la sorellina Michette, la famiglia si trova ancora in ristrettezze economiche. Il padre è sempre lontano, la madre è sempre in giro in cerca di spasimanti e le piccole si ritrovano spesso da sole, libere di assaporare una grande libertà, ma in balia di mille pericoli. E la tragedia, ovviamente, incombe funesta... Il tempo scorre, Gabri matura, diventa una signorina ben educata e istruita, ma nel suo cuore si è annidato un sentimento di odio nei confronti della disinibita madre, che la tormenta continuamente; d'altro canto non può certo affermarsi che la donna abbia un pizzico di istinto materno, anzi si rivela sempre molto dura, scorbutica e per niente affettuosa. Questo comportamento alimenta il sentimento di odio, che cresce a dismisura, così come la distanza tra le due donne: Gabri si trasforma in una creatura incantevole, mentre la madre inesorabilmente invecchia e diventa estremamente insicura. Quando si intromettono in questo clima teso anche i sentimenti d'amore, la situazione è destinata a peggiorare e qualcuno deve necessariamente soccombere. Questo racconto di Irene Nemirovsky è assolutamente introspettivo, interessante per tematica e intriso di una tensione emotiva, che risulta degna di un thriller.
n.d. (14/09/2022) - Voto: 5/5
Uno dei capisaldi della letteratura contemporanea. Consigliato.
Robbie (23/05/2022) - Voto: 4/5
Nessuno come questa scrittrice ha saputo rendere con grande chiarezza e crudezza il rapporto conflittuale tra madre e figlia, figure di donne che prive del consueto istinto materno, non solo non amano le figlie,ma o ne invidiano la giovinezza o le vivono come ostacoli alla loro felicità.
Pietro 1950 (28/11/2021) - Voto: 3/5
È un romanzo senza spessore, una storia che si trascina stancamente verso un finale prestabilito per tentare di commuovere finalmente il lettore. Unico momento positivo l'immagine e la storia di Michette, figurine dolce e aggraziata, pietosa come una improvvisa tragedia in una notte di Natale. Una relativa scorrevolezza di lettura tuttavia mi impedisce di dare un voto insufficiente a questo libro.
Veronica (06/04/2021) - Voto: 3/5
Breve ma coinvolgente. La scrittura della Némirovsky è sempre fluida e scorrevole