Né di Eva né di Adamo

simona proietti (17/10/2012) - Voto: 4/5
e' un linguaggio ricco eppure semplice quello di A.Nothomb; a volte si dilunga in descrizioni comparative per glorificare il Giappone tanto desiderato, ma lo fa con espressioni preziose, riuscendo ad eternarlo come Cosa Perfetta. Allo stesso modo ama e abbandona Rinri: per cristallizzare la bellezza dell'amore vissuto. Bello e furbo.
Lady Libro (02/10/2012) - Voto: 2/5
In "Nè di Eva nè di Adamo" Amelie ci parla della sua storia d'amore con Rinri, un ragazzo giapponese, conosciuto proprio mentre lavorava in Giappone come insegnante di francese. Niente sentimentalismi, smancerie o frasi da Baci Perugina, no. Non con Amelie Nothomb. Perfino dire "amore" potrebbe sembrare una parola grossa in questo libro. I contenuti sono molto più semplici e al tempo stesso profondi: viaggi, nuove esperienze e conoscenze, chiacchiere, parole, confusione, fraintendimenti, risate e comicità. Ciascuno dei due insegnerà e imparerà cose nuove. Tutto questo è sufficiente per avere una storia con una persona, che si tratti di amore, amicizia o fratellanza. Perchè sono tutti questi sentimenti insieme a legare Rinri e Amelie, in questa piccola reale storia ambientata nell'amatissima terra natale dell'autrice. Questo romanzo mi è piaciuto e non mi è piaciuto. Piaciuto perchè rivela tantissimi aspetti della vita e della personalità di questa donna che io venero (facendomi anche comprendere quanto uno scrittore e i suoi libri possano essere tanto simili quanto dissimili tra loro), soprendendomi ad ogni singola riga, svelando l'inaspettato, scelte intraprese e gusti personali su cui si può essere concordi o meno. Non mi è piaciuto, invece, per come è stato scritto: eventi e viaggi scritti a mo'di elenco telefonico (e non nascondo che mi è stato un po'difficile ricordare alcune cose appena lette) con un'inspiegabile alternanza di descrizioni scarne o infinite che annoiano leggermente e fanno perdere gran parte della scorrevolezza del romanzo, con paragoni culturali che spesso non ho capito.
Viola (18/07/2011) - Voto: 4/5
A.Nothomb è sicuramente une delle scrittrice migliore, una mente acuta e spiritosa.Affronta temi seri con uno spirito leggero e ciò lo rende molto piacevole al lettore.Questo libro rispecchia tutto ma più che un libro, la vedo come una manciata di ricordi, visioni, odori, sensazioni.Se non lo avesse scritto lei, non so se lo avrei finito.Ma cmq, molto meglio che un Baricco o Ammaniti per sotto l'ombrellone.
Pippomix (07/05/2010) - Voto: 4/5
Amelie Nothomb torna furbescamente agli aneddoti della sua vita giapponese, che tanto avevano attirato i lettori di "stupore e tremori" ma anche di "metafisica dei tubi". Il racconto è piacevole e spazia con grande abilità tra la dimensione intima dei personaggi e l'ambientazione fascinosa di Tokyo. Il libro è autobiografico e forse per questo molto vivido nelle esperienze umane che racconta, sino ad arrivare ad un finale che però commuove e lascia un piacevole ricordo di sè. Quando la Nothomb pesca nel semplice e nel lineare, paradossalmente fa molto più centro rispetto ai suoi consueti esperimenti di provocazione retorica.
marcostraz (04/04/2010) - Voto: 3/5
Ho appena finito di leggere Né di Eva né di Adamo di Amélie Nothomb…avevo già letto due romanzi di questa scrittrice, e mi erano piaciuto molto entrambi…questo, più che un romanzo, è una sorta di guida personale del Giappone…probabilmente per apprezzarlo al 100% andrebbe letto dopo aver visitato il paese nipponico…