La guerra bianca

Piero (09/06/2015) - Voto: 5/5
Libro fondamentale per chi voglia capire veramente cosa sia stata la guerra italo-austriaca nel contesto della guerra mondiale. Come sempre ci è voluto uno storico non italiano per spiegare agli italiani che la guerra è stata europea e non solo una questione italo-austriaca; per descrivere realisticamente un conflitto catastrofico che invece la retorica patriottarda italiana ha mostrato (e continua a mostrare) come eroica; per confermare come il paese fosse in nuce già fascista prima del 1914. Purtroppo gli storici italiani (salvo Melograni e pochi altri) continuano ad interpretare gli eventi da un punto di vista italocentrico e non hanno mai la percezione che l'italia è stata (ed è) periferica rispetto agli eventi storici europei. E questo è dovuto principalmente alla loro incapacità linguistica e all'impossibilità di leggere documenti originali e bibliografia straniera. L'accademia italiana si rivela di una provincialità imbarazzante: ben venga questo libro di Thompson per dare una luce diversa agli eventi.
claudio (11/02/2015) - Voto: 5/5
poche parole per dire che e'decisamente un buon libro.L'autore dimostra di non essere sempre a conoscenza dei fatti reali,come la morte di Pollio(per dirne solo una)ma,questa come le altre inesattezze non cambiano in niente(solo nel giudizio complessivo)il valore dell'opera.Non lo trovo assolutamente anti italiano come piu'sotto qualcuno vuol far credere,anzi,ma veritiero nel tratteggiare il carattere della guerra e del periodo,compreso ahime'la classe dirigente inadeguata,allora come oggi.Il valore del soldato italiano,della resistenza alle fatiche uniche per le caratteristiche del fronte(finalmente riconosciuto),le ingiuste accuse degli alleati(che si comportarono nella stessa maniera dilettantesca sul loro fronte) ma anche le ingiuste pretese italiche,tutto e'disegnato con abili colori dall'autore.Rispetto ad altri libri di autori stranieri,la guerra sul fronte dell'Isonzo e delle alpi e'riposizionata nel suo giusto contesto. Un buon libro,come dicevo.Unica pecca(a mio modo di vedere)i capitoli(sono solo tre)che descrivono la vita culturale del paese vista nel contesto irredentistico ed associata quasi sempre a fattore decisivo della guerra o contro la guerra,capitoli diffili da leggere e fuori luogo per la loro lunghezza ma,anche qui ahime',.l'autore oltre che storico e'un letterato divulgatore in Inghilterra di Ungaretti ed altri. Decisamente da leggere .Lo consiglio a tutti,esperti del periodo e non.P.S.nella bibliografia,per me sempre essenziale,molti libri indicati li trovate qui,dalla IBS libri.E'un buon motivo per ricordare i nostri soldati e riconoscere il loro valore tante volte misconosciuto
Silvancov (15/09/2014) - Voto: 3/5
Qualche capitolo eccede in retorica, qualche altro avrebbe richiesto ben ulteriori approfondimenti. Nel complesso però il libro merita certamente di essere letto; adatto a chi (come era la condizione del sottoscritto) possiede una conoscenza piuttosto superficiale (di natura essenzialmente scolastica) delle vicende della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano. Tra "alti e bassi", la narrazione del conflitto copre un po' tutti i punti di vista: quello militare, ovviamente, ma anche quello politico, propagandistico, culturale, sociale.
Riccardo (12/05/2014) - Voto: 1/5
Non c'era bisogno di un altro libro scritto da un inglese per confermare il disprezzo che gli 'storici' d'oltre manica hanno nei confronti degli italiani. Pieno di inesattezze quando non addirittura di bugie, ha un solo scopo: denigrare gli italiani. Assolutamente da non comprare, se non per aggiungere un'altra perla alla già notevole bibliografia delle opere britanniche anti- italiane.
Franco Luigi Minoia (19/03/2012) - Voto: 3/5
Nella sua opera "La guerra bianca", alla pag. 272, il Thompson, attingendo a ricerche compiute da generazioni di studiosi e scrittori, (sono parole sue) collocò quanto accadde alla Brigata Salerno sull'Isonzo. Nel luglio 1916 la brigata si trovava invece sull'Altipiano dei Sette Comuni. Il periodo contenente l'inesattezza è il seguente: "Tra i casi documentati di un'unità che apre il fuoco contro i propri uomini quello più famigerato riguarda una compagnia della Brigata Salerno. Il 1° luglio 1916 la compagnia si ritrovò bloccata nella terra di nessuno dopo aver respinto un attacco austriaco sopra l'Isonzo. Trovandosi inchiodati dalle mitragliatrici, oltre 200 uomini non erano più in grado di muoversi o di ricevere aiuto, neppure di notte. Dopo un paio di giorni, alcune voci dalla prima linea italiana gridarono a quei soldati di arrendersi se volevano salvarsi. Quando alcuni dei superstiti cominciarono a strisciare verso le linee nemiche, il comandante del settore mise in atto alla lettera la direttiva di Cadorna del settembre 1915, ordinando di aprire il fuoco delle mitragliatrici e dell'artiglieria contro i disertori". Citando la Circolare del 28 settembre 1915, il Thompson, particolarmente prevenuto nei confronti del Cadorna, intese evidentemente addossargli anche quella responsabilità che, più attendibilmente, compete ad altri. L'opera del Thompson è certamente interessante e piacevole ed è auspicabile che, per le future edizioni, l'autore apporti le necessarie rettifiche. Franco Luigi Minoia 19/03/2012