Trinacria park

Silvia (24/12/2013) - Voto: 5/5
Per PANORAMA "Trinacria park" è tra i 10 migliori romanzi pubblicati nel 2013. Sono perfettamente d'accordo. Siamo di fronte ad un romanzo di grande originalità, che travalica i generi, offrendo uno spaccato efficace delle problematiche dei nostri tempi: marketing brutale, slogan fini a se stessi, terrorismo internazionale, immigrazione, malapolitica, business farmaceutico, spettacolarizzazione di tutto, indipendentismo, ecc. Uno sguardo lucido e artistico sui mali che oggi avvolgono le nostre vite. Alla base, una scrittura di grande qualità... che di questi tempi non guasta. Consiglio a tutti di leggerlo.
Massimo F. (21/12/2013) - Voto: 3/5
Un'idea originale per affrontare le relazioni tra potere, sentimenti, ambizioni e frustrazioni. Il tutto messo in scena come un reality e condito con quella sana e complessa sicilianità che - come sempre - racchiude e anticipa umori e tendenze di tutta una nazione. Storia ovviamente surreale: non un capolavoro, ma sicuramente da leggere.
Sandro (11/06/2013) - Voto: 5/5
Ho ricevuto questo libro in regalo e sono rimasto folgorato. Non avevo mai letto testi di questo autore, ma "Trinacria Park" è uno dei romanzi più belli che abbia letto negli ultimi dieci anni. Il taglio psicologico dei personaggi ti avvolge, la storia ti coinvolge. Tematiche moderne (marketing allo stremo, le falsità, il terrorismo internazionale) messe a confronto con il desiderio sempre attuale del potere. Un libro che regalerò a mia volta e che consiglio con grande convinzione!!!
Ianì (10/06/2013) - Voto: 4/5
E' un libro davvero geniale, un bel intreccio di storie, tra tutti i personaggi ho amato troppo Angela Metis. Offre una visione molto realistica della Sicilia, prima i greci,poi romani,i barbari,i normanni...pure gli americani? No!! Consigliato.
Anna (04/04/2013) - Voto: 5/5
Sono d'accordo con la recensione di Salvatore Ferlita pubblicata su Repubblica del 31 marzo 2013: "È stato davvero bravo Maugeri a dar forma, attingendo a piene mani al ricco serbatoio del mito, a un apologo amaro e metamorfico sul tragico destino dell'Isola, con un risultato sorprendente e apparentemente paradossale: quello di un iperrealismo forse senza precedenti".