La sposa italiana

Smirnesca (29/09/2022) - Voto: 1/5
Spiace davvero scriverlo, ma questo libro è stato una vera delusione. L'ho iniziato con mille aspettative, sulle prime catturata dalle descrizioni pittoriche, anche se un po' idealizzanti, da cartolina, dell'Italia di inizio Novecento. Eppure ben presto ho cominciato ad avere l'impressione che l'autrice parlasse di cose che non conosceva, focalizzandosi su dettagli esasperanti, ricorrendo di continuo alla similitudine anche con voli pindarici decisamente forzati. E poi, quanto luoghi comuni. Un italiano deve chiamarsi Ciro, una italiana Concetta anche se sono montanari del Nord a inizio Novecento. "Un vero italiano pensa solo alla famiglia e alla bellezza", mangia mozzarella e spaghetti perfino sulle Alpi bergamasche. I due protagonisti Incarnano in modo un po' ingenuo il sogno americano, perché sono due giovani belli e volonterosi, che pensano solo a lavorare sodo. Lei diventa "sofisticata" anche se fa l'operaia, solo perché l'autrice possa arrivare a descriverci la scena in cui il bellone la vede e la trova improvvisamente uno schianto. Scena che si ripresenta poi nell'edulcorato ritratto delle generazioni successive: non manca nulla, nemmeno la scena del giovane in uniforme scintillante, ovviamente strafigo, che rivede ("natavota) la compagna di giochi ovviamente diventata uno schianto pure lei. Che altro? I vestiti sono sempre inamidati," una donna ricorda sempre il luogo in cui è stata scelta", "sin qui si era messa al servizio di Caruso, d'ora in poi avrebbe servito suo marito" : Dio mio. Il tutto, coronato da scenette giustapposte in un finale affrettatissimo che apre buttato lì a mo' di appunti. Insomma, un libro brutto, scritto male, che non rende giustizia alla vicenda degli immigrati italiani, ma la usa come mero sfondo per una vicenda zuccherosa e improbabile. Peccato, perché si coglie tutto il potenziale che avrebbe avuto se solo ci fosse stata più pazienza, più cura, più studio.
Mary (18/09/2021) - Voto: 5/5
Un libro meraviglioso che narra la storia di ciro ed enza le cui vite si incrociano per caso nell'infanzia nel bergamasco per perdersi e ritrovarsi a new york nell'età adulta. Un libro che narra dell'emigrazione e della forza degli italiani che andarono in America nei primi anni del 1900 in cerca di lavoro e denaro pieni di nostalgia della propria casa, della propria famiglia e dei luoghi natii.
Lorena (23/04/2020) - Voto: 3/5
Libro gradevole ma a volte l'ho trovato un po' scontato e a tratti addirittura melenso. La lettura è scorrevole anche se ogni tanto la traduzione lascia un po' a desiderare. Una lettura leggera, non di certo un capolavoro.
mo (19/04/2020) - Voto: 5/5
Libro veramente bello e ben scritto.
caterina (20/12/2019) - Voto: 5/5
bellissimo esempio di amore, con quel senso di famiglia cristiana che si è perso oggi. leggetelo e imparate da questi personaggi.