Io non mi chiamo Miriam

Laura (22/09/2018) - Voto: 5/5
Ho amato alla follia questo libro, perchè è una grande testimonianza del dolore che milioni di persone hanno dovuto vivere e affrontare durante la seconda guerra mondiale. Miriam è la nostra protagonista, ma in realtà questo non è il suo nome reale. Ormai anziana e durante i festeggiamenti del suo ennesimo compleanno, Miriam non riesce più a celare la sua vera identità, nonostante siano passati decenni. Costretta a fingersi chi non era, Miriam è in realtà una rom. Ma troppi pregiudizi volano sul termine rom e quindi per una vita intera decide di essere chi in realtà non è, e questo purtroppo prosegue anche una volta uscita dal campo di prigionia, dove presa dagli eventi e dalle circostanze non riesce a tornare ad essere nuovamente se stessa. Un libro forte, duro, che si legge pagina dopo pagina senza fretta, entrando nella storia e vivendo il dolore della protagonista. Una testimonianza che bisognerebbe sempre avere a mente.
Clara (21/09/2018) - Voto: 4/5
Uno dei pochissimi romanzi sull'olocausto. Preciso nelle parti storiche, sconvolgente nel parlare della vita nei lager, ma specialmente molto esaustivo sul perchè il non voler ricordare era l'unico modo per sopravvivere; è questo il grande senso del libro, non tanto perchè Miriam nasconde di essere Rom, ma perchè non si può ricordare l'inferno e rimanere vivi. Quasi nessuno di chi è tornato dal lager o semplicemente dalla guerra, ne ha parlato, se non per sommi capi.
Monica (21/09/2018) - Voto: 5/5
Ho tentato di scrivere che cosa abbia significato per me leggere questo romanzo spettacolare ma mi uscivano solo banalità assurde. Ho trovato che le parole della post fazione di Björn Larsson incarnassero perfettamente ciò che non riuscivo ad esprimere. <<(...) E' importante sottolineare che IO NON MI CHIAMO MIRIAM non è "solo" un romanzo sull'Olocausto, ma anche un - forte - romanzo su cosa significhi vivere una vita intera con un segreto che non può essere svelato, soppesare costantemente cosa si può dire e cosa non si può dire, essere in una certa misura sempre costretti a fingere, senza mai perdere del tutto il controllo sulla propria coscienza. E' anche un romanzo sulla fiducia, su chi ne è degno e chi no, su quanto sia importante non essere completamente soli al mondo e su quali persone, eventualmente, possiamo considerare "dei nostri".>>
Manuela (19/09/2018) - Voto: 5/5
"Io non mi chiamo Miriam" è un libro meraviglioso. La protagonista è un'anziana signora, che il giorno del suo ottantesimo compleanno è costretta a fare i conti con una verità atroce: lei non si chiama Miriam, lei è Malika. Il tema principale è quello dell'Olocausto, ma qui siamo dinanzi alla verità su una parte della storia poco conosciuta: ovvero la persecuzione dei rom durante la seconda guerra mondiale. Miriam, infatti, è costretta a negare le sue origini pur di ricrearsi una vita: quella vita che le era stata negata quando era solo una ragazzina ed era stata internata prima ad Auschwitz, poi a Ravensbruck. Un libro che invita a riflettere, e che tutti dovrebbero leggere.
Oxa (19/09/2018) - Voto: 5/5
Questo libro mi ha segnato sin dalla prima frase. Complimenti all'autrice per aver saputo trattare un tema così pesante in una maniera così coinvolgente. Bellissima anche l'edizione: coi Boreali non si sbaglia mai!