La canzone del sangue. Le indagini del commissario Ponzetti

Fabio S. (24/06/2019) - Voto: 4/5
Forse non si tratta del miglior racconto della serie dedicata a Ponzetti e, altrettanto probabilmente, soffre della "fretta" di arrivare ad una conclusione in parte inaspettata e in parte così velocemente descritta da risultare di difficile compresione. Ma, al di là di questi piccoli difetti, i riferimenti culturali, mai banali, e le riflessioni di Ponzetti sono sempre un piacere da cogliere e assaporare, in una letteratura moderna fatta di approssimazioni, scarso impegno e scrittura minimalista. Quindi, libretto dalle pagine esigue che si legge, come sempre, senza troppe pretese nello sviluppo dell'intreccio e della trama, ma comunque con piccole perle culturali da apprezzare. Forse per i siculi potrà risultare ancora più interessante. Consigliato a chi ama Ponzetti, gli excurusus culturali e non pretende di trovare per forza in un giallo ingranaggi macchiavellici; sconsigliato a chi cerca i colpi di scena ad ogni costo.
RossaMina (03/09/2018) - Voto: 2/5
Mi spiace ma questo libretto veloce proprio non mi ha convinto rispetto ai precedenti. Non capisco come in un libro italiano, senza bisogno di traduttori, un Edmondo diventa Ludovico e un dialogo passa dal lei al tu al lei sempre per errore. E il Montalbano di carta????? No, proprio no, anche il fatto di sdoganare gli spinelli come se fosse quasi una cosa normale.
carlo pellegrino (24/08/2015) - Voto: 2/5
E' il primo romanzo che leggo di Ricciardi e anche se la trama è buona non mi ha convinto. Amo i gialli che fanno descrizione della realtà in cui si svolgono o che spiegano la provincia alla Maigret per intenderci oppure alla Montalbano o dei vecchietti del bar lume o meglio ancora delle inchieste del commissario Ricciardi di De Giovanni e forse proprio per averlo trasportato dalla sua Roma in Sicilia che non va. Inoltre è troppo il gioco tra personaggi di carta. Mi riprometto di leggere qualcuno più vecchio