Cattiverìa

Ivo Tiberio Ginevra (25/09/2013) - Voto: 5/5
Rosario palazzolo dona a chi è aperto o predisposto a ricevere qualcosa di nuovo, incredibili pagine scritte senza punteggiatura, ma dense del ritmo veloce del grande narratore che toglie il respiro, oppure regala tempeste di virgole che si trasformano in una musicalità di linguaggio originale e unico, ma Palazzolo, e tengo a dirlo, non inventa alcuna lingua. Questo è il suo personalissimo modo di scrivere, ed è solo il frutto di una profonda e meticolosa ricerca stilistica che come base ha l'amore per la parola. Una parola succhiata, mangiata, fagocitata e poi sputata, riplasmata e donata a nuova vita, dentro un concetto di libertà espressiva a confronto con la realtà quotidiana. Una parola sommata ad altre parole, mai messe a caso, sempre pesate che si trasformano in un motore che una volta azionato va fino in fondo adattandosi allo spessore culturale e ambientale dei personaggi, mischiandosi con loro, fino a creare eterogenei individui di uno spaccato che rappresenta una Sicilia popolare. Una parola parlata, quella di Palazzolo. Intelligente e colta. Diretta e inimitabile. Una parlata che incanta, seduce, che sprizza vita e vivacità, che anima, incalza, scandisce, completa e scanna ogni personaggio uscito dalla mente geniale di quel pazzo avanguardista di Rosario Palazzolo. In conclusione Cattiverìa è un libro bellissimo e ancor più bello se riletto.