Storie per voce quieta

Emanuele (19/08/2022) - Voto: 5/5
Una serie di storie surreale ma con un filo conduttore unico da scoprire solo in fondo
conilibriinparadiso (17/05/2020) - Voto: 4/5
Non avevo mai letto prima una raccolta di racconti che avessero gli stessi personaggi, è una cosa su cui ho riflettuto in corso di lettura. I protagonisti di queste pagine sono Chinarra, voce narrante senza sesso (anche se io un sospetto ce l’ho), Maloi e Siba, insieme alla gatta di Parquediz. Vivono insieme, ai piedi della loro collina: Chinarra è uno scrittore impegnato nella stesura della biografia del celebre danzatore (e seduttore) Bur Manchinov; Maloi è un geniale matematico e Siba una talentuosa pittrice; la gatta di Parquediz è solo una gatta, eppure sa essere un personaggio meraviglioso. Ogni capitolo è una storia a sé, una piccola grande avventura che spesso si svolge tra le mura di casa o anche fuori, oltre la collina o nel prato circolare, oppure ovunque una nota un po’ stonata o un poderoso chicchirichì riesca a condurli. Per me questa è una lettura un po’ insolita: io che amo tanto i personaggi ben caratterizzati che evolvono man mano che la trama va avanti, mi sono affezionata a questi tre… e già non saprei come continuare. Sono adulti e nel caso quanto adulti? Si conoscono da sempre o si sono incontrati il giorno prima che il libro iniziasse? Semplicemente sono lì a vivere quei momenti. Quindi non si può applicare quella proprietà che ci fa amare i personaggi quando riusciamo a conoscerli bene. Poi non possono evolvere, cambiare, rafforzare il loro legame. Se dopo un romanzo qualunque mi piace immaginare i personaggi che continuano a vivere di vita propria, qui li ho visti materializzarsi dal nulla ogni volta che aprivo il libro per poi scomparire quando lo chiudevo. E mi è piaciuto ugualmente e anche di più. A chi non piacerebbe un mondo dove le persone cattive possono essere cancellate, disarmate in questo modo, impossibilitate a ferire le persone a cui teniamo. Un mondo di cose che scorrono lente ma numerose, dove tutto resta uguale ma è comunque sempre diverso, sempre nuovo.