Le ragazze di Benin City. La tratta delle nuove schiave dalla Nigeria ai marciapiedi d'Italia

Alain (12/05/2020) - Voto: 5/5
Sono belle le ragazze di Benin City. Sono alte, nere, statuarie. E in vendita. Lavorano ormai anche nell'angolo più sperduto d'Italia, ovunque ci sia una strada, ovunque esista un marciapiede. Ma non è quello che sognano. Cercano una migliore vita e si ritrovano a battere i marciapiedi d'Italia. Ma i clienti che le frequentano si rendono conto di ciò?
AAA (28/10/2019) - Voto: 4/5
Consiglio questa autobiografia, ci mette davanti a una realtà triste, spero che un giorno riusciremo a cambiare questa incivile società.
emanuela (14/03/2014) - Voto: 3/5
Mi piaccione le biografie, ne vado sempre alla ricerca. Ho letto l'interessante storia delle ragazze nigeriane, a me peraltro sconosciuta, salvo quella di vederle per la strada. Dietro ad ognuna una storia inquietante, triste, e singolare. Non si capisce come non si possa mettere un freno a questa "tratta". Bene a chi divulga simili documenti nella speranza che le cose migliorino.......uomini prendete nota!!!
alice (07/07/2012) - Voto: 5/5
può un libro essere al contempo bellissimo e spaventoso? Isoke e Laura Maragnani ci sono riuscite. Inutile raccontare l'orrore in cui cadono queste ragazze, attirate in Europa con la promessa di un posto di lavoro come sarta o parrucchiera, e che invece si ritrovano sul marciapiede, in schiavitù. Ammiro moltissimo Isoke, che non incensa completamente le sue ex colleghe: dice che alcune, uscite dal giro, sono così incattivite che pensano solo a fare soldi e si comprano a loro volta delle ragazze. Grazie, Isoke, hai dato voce a chi non ne ha. Ti auguro tanta fortuna per il tuo progetto!!!
francesco (04/11/2008) - Voto: 4/5
Molto brava la Maragnani a descrivere le esperienze e i racconti di Isoke con un linguaggio scarno ma efficace, crudo ma aderente alla realtà. Avevo già letto qualcosa su tale argomento ed avevo già collezionato tutta una serie di mie esperienze personali nel settore. Spero che chiunque lo leggerà avrà un sussulto, qualcosa che porti a dubitare profondamente del modo blando o indifferente con il quale stiamo affrontando la tematica della nuova schiavitù. Rifletteteci: sui libri di storia si narra della fine della schiavitù. E invece è tornata, e noi non stentiamo a riconoscerla come tale. Questo è molto, molto grave. Ci sono criminali che in vari Paesi hanno creato delle reti di sfruttamento che si sono ramificate e consolidate anche nel nostro Paese. Si tratta di criminali che non si fanno scrupolo di distruggere per sempre i sogni, le speranze, le aspettative e, soprattutto, la vita quotidiane, di tante giovani donne, delle nazionalità più varie, e di tutti coloro che cercano di intromettersi nei loro traffici. Isoke non vuole solo raccontarvi, vuole scuotervi. Diffondete questo libro perché non c'è città che non sia toccata da questo problema enorme. Non chiudete gli occhi e capite appieno il dramma che stiamo vivendo.