La scomparsa di Stephanie Mailer

Ross (31/05/2020) - Voto: 5/5
Meraviglioso! non ho sentito la lunghezza del libro, come sempre mi capita con i suoi romanzi..Ha un modo di scrivere che non ti fa staccare dal libro, anzi non vedi l'ora di continuare! Leggetelo, se vi piacciono i gialli e vi piace essere rapiti dalla storia.
andrea (25/05/2020) - Voto: 2/5
Non sono un amante dei gialli e a me questo libro,come gli altri gialli che ho letto, non mi ha appassionato molto. Troppo lungo, dialoghi al limite del ridicolo, situazioni paradossali e soluzione del caso poco chiara.
Maurizio (19/05/2020) - Voto: 1/5
Veramente brutto. Un’interminabile sbrodolata di situazioni inverosimili ai limiti dell’assurdo, con inutili lungaggini e dialoghi che spesso sfiorano il ridicolo. I personaggi non hanno il minimo spessore, in particolare i due detective che riprendono in mano il caso, al confronto dei quali anche Stanlio e Ollio avrebbero saputo fare di meglio nel corso della prima indagine. Dicker si conferma autore molto, molto sopravvalutato.
Roberto (17/05/2020) - Voto: 5/5
un thriller mozzafiato che ti tiene letteralmente incollato alle oltre settecento pagine. "Qui comincia la notte buia". Per tutti gli amanti de "la verità sul caso Harry Quebert" e dei thriller in generale, questa sarà una lettera davvero piacevole, piena di colpi di scena e dal ritmo molto sostenuto. Ottimo libro, complimenti ancora una volta all'autore!
Maurizio (17/05/2020) - Voto: 1/5
Dopo i precedenti due libri, non eccezionali ma comunque godibili e ben costruiti, mi sono accostato a questa terza opera di Dicker con discrete aspettative. Cocente delusione. La trama è sconclusionata, alcuni personaggi (in primis l’ex poliziotto poi diventato “regista”) si comportano in un modo che definire inverosimile è un eufemismo, alcune situazioni sono così assurde che viene da chiedersi se l’autore se ne sia reso conto fino in fondo. Direi che con questo autore ho chiuso; da appassionato di gialli ho appena finito di leggere l’ultimo romanzo di Elizabeth George e mi sono riconciliato con la scrittura, la costruzione delle trame e l’approfondimento dei personaggi dei quali nel libro di Dicker non vi è traccia.