Romanza di Zurigo

Paolo Mascheri (15/12/2009) - Voto: 5/5
La migliore scrittrice italiana.
Renzo Montagnoli (08/12/2009) - Voto: 5/5
C’è tanta cultura in questo libro e non a caso i riferimenti a Joyce, ad Annemarie Schwarzenbach, a Canetti, a Chagall e perfino a Jung sembrano propiziati dalla presenza delle loro ombre in questa città svizzera di impronta tedesca. Ci sono piccoli spunti, in apparenza insignificanti, abitudini giornaliere con cui l’autrice cerca quasi un dialogo con il lettore, descrizioni che sembrano casuali di edifici, insomma tante pietruzze di un mosaico che non solo riescono a ricreare l’atmosfera di Zurigo, ma vengono a delineare, come nell’opera di un pittore, un quadro culturale che nobilita il libro, che è quasi la fusione di un diario con un romanzo, non di rado espresso con una prosa poetica. Resta da chiarire il perché del titolo e a questo provvede una piccola nota all’inizio, dove si dice che la romanza è una composizione musicale per voce e accompagnamento, di struttura variabile ma di carattere per lo più sentimentale. Ecco, in effetti il libro ha il ritmo di un lungo adagio in cui la voce dell’autrice si inserisce con una vena di lirismo, un violino di cui ancora sento il suono malinconico. La lettura è vivamente raccomandata.