Il gusto proibito dello zenzero

carmela marino mannarino (13/03/2011) - Voto: 5/5
Così è possibile che di un intero capitolo di storia tutto deve restare ignoto, e tutto così si sottrae alla conoscenza e al ricordo. Questo libro colma una lacuna e fa sì che tutto ci venga trasmesso ora in forma dettagliata quasi parola per parola, quasi a erigere un santuario a memoria. Certamente un libro utile, immerso in un'atmosfera particolarmente persuasiva, che funziona perché dà vita a un meraviglioso romanzo.
laura (27/02/2011) - Voto: 5/5
MERAVIGLIOSO!!!!Mi associo a coloro che non conoscevano questo pezzo di storia riguardante la deportazione dei giapponesi.. Posso mettere questo libro nella lista dei miei libri preferiti!Complimenti a Jamie Ford!
maupes (17/01/2011) - Voto: 5/5
Ogni popolo ha i suoi scheletri nell'armadio. Gli USA non fanno eccezione riguardo un periodo per molto tempo dimenticato e persino escluso dai libri di storia e che è venuto alla luce di recente, anche per merito di questo romanzo d'esordio di Jamie Ford. La storia di Henry e Keiko, entrambi nati a Seattle qualche anno prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, americani per cultura e nazionalità, ma lui cinese e lei giapponese di origine, è dolce e romantica, dolorosa e sofferta, per causa di una guerra e rancori secolari fra popoli in lotta perenne fra loro e divisi persino nei confronti degli Stati Uniti. La deportazione di massa dei giapponesi nei campi di lavoro all'interno dapprima frena poi interrompe l'idillio fra i due ragazzi, che erano accumunati da sentimenti e sogni simili, come la passione per il disegno ed il jazz. Il racconto è sviluppato in parallelo, saltellando fra quei giorni ed un presente ambientato negli anni 80, con Henry ormai anziano e vedovo della donna che aveva sostituito infine Keiko nel suo cuore spezzato, quando le lettere fra loro si erano diradate ed infine erano cessate del tutto. La notizia di un ritrovamente nell'hotel Panama, ultimo residuo di quel tempo a Nihonmachi, risveglia in lui la nostalgia per Keiko. Suo figlio Marty e la sua prossima sposa Samantha lo aiuteranno a fare giustizia, pur con molto ritardo, ad una memoria storica ed una vicenda che meritavano una degna conclusione. Difficile non commuoversi nelle ultime pagine di questo mirabile romanzo d'ambiente, storico e di semplici ma basilari sentimenti umani, senza cedimenti a sdolcinature fini a se stesse. Una storia che parla di difficili rapporti generazionali fra padri e figli, di arroganza, di errori di prevenzione e cause superiori, di odio razziale, che rievoca eventi da non dimenticare attraverso gli occhi ed il cuore di due ragazzi che vorrebbero voltare pagina e chiudere definitivamente conflitti fondati sui preconcetti e sull'intolleranza.
Er (05/01/2011) - Voto: 5/5
Questo libro merita il massimo dei voti, un romanzo epico. Assolutamente da leggere.
Silvia (20/12/2010) - Voto: 4/5
Un bel libro, molto carino! Non è la storia d'amore sdolcinata, passionale o che ti prende, ti coinvolge perchè alla fine si tratta di ragazzini di 13 anni. E' una profonda amicizia, o meglio un'amore innocente, proprio da adolescenti, ma che resiste al tempo e alla cattiva sorte. E poi mostra un aspetto diverso della Seconda Guerra Mondiale, a noi sconosciuto, quello degli internamenti dei giapponesi, fatto molto triste e spiacevole. Consigliato!