Fiore di roccia

Elisabetta (09/07/2021) - Voto: 5/5
Un libro molto bello, coinvolgente dalla prima all'ultima pagina. Ilaria Tuti utilizza il linguaggio come un pennello e realizza dei quadri che coinvolgono emotivamente. Soprattutto sapendo che la storia è incastonata in fatti realmente accaduti.
ClaudiaG@ (09/07/2021) - Voto: 5/5
La Carnia durante la Prima Guerra Mondiale è testimone del ruolo importante e talvolta decisivo delle sue donne, contadine semplici ed umili, durante le battaglie. Ilaria Tuti è magistrale nel trascinare il lettore su quelle rocce e tra quelle vette, attraverso il racconto della protagonista. Un libro per tutti: per le donne, perché ispira coraggio e determinazione e per gli uomini, perché ne sappiano apprezzare e riconoscere la loro forza
Marida (08/07/2021) - Voto: 5/5
Un libro fatto di contrasti. La Tuti, con una scrittura delicata, racconta una storia dura, in cui donne tenaci danno lezioni di coraggio a soldati sensibili. Lo sfondo, come al solito, è la Carnia. La trama è, nel complesso, un po' debole, ma ha il merito di raccontare una storia poco nota
Licia (08/07/2021) - Voto: 5/5
LIbro bello e sorprendente. Amo in modo particolare i romanzi che recuperano vicende realmente accadute e le fanno conoscere al grande pubblico e quella delle portatrici carniche e dei loro scarpez meritava di essere raccontata da una brava scrittrice. Molto coinvolgente il rapporto della protagonista con il padre e la sua grande dignità anche nella povertà e negli stenti.
Danielalibera (08/07/2021) - Voto: 5/5
Attraverso i ricordi di una donna "portatrice" si narrano quelle che sono storie dimenticate, occultate dalla fama di eventi di più grande portata e impatto. Nello specifico emerge una figura che per me era del tutto sconosciuta, quella delle portatrici carniche, donne che che durante la prima guerra mondiale si sono distinte per il loro valore e sacrificio. Queste creature coraggiosissime affrontavano ogni pericolo per recare aiuto ai soldati (alpini in questo caso) in prima linea impegnati a difendere il suolo italiano dall'avanzata minacciosa dell'impero austro ungarico. Caricandosi gerle pesantissime sulle spalle non esitavano a percorrere cammini impervi sotto il mirino dei cecchini austriaci per puro senso del dovere nei confronti della patria e animate di un senso materno e di fratellanza nei confronti dei giovani soldati mandati a morire in trincea. Pagine intense e di grande commozione, qualcuna l'ho voluta leggere in fretta perché di fortissimo impatto e quasi ci si sente incapaci di sopportarne il peso. Molto bello, grazie all'autrice per aver restituito alla memoria collettiva questa parte importante della nostra storia.