Non è stagione

Michele (23/03/2015) - Voto: 5/5
Senza ombra di dubbio il più bello dei tre finora scritti con protagonista Rocco Schiavone. Il personaggio si va via via completando, assumendo aspetti meno caricaturali ma molto più profondi ma ancora nascosti e insondabili. Fuori dal comune e fuori dal contesto, riesce a influenzare positivamente i suoi collaboratori...pur incontrando le sue inquietudini quando torna a casa. Le vicende narrate sono quasi un contorno, ma si incastrano perfettamente con le azioni e i pensieri del personaggio principale, mantenendo alta l'attenzione sulle une e sull'altro allo stesso modo. Bravo Manzini!
gianni (22/03/2015) - Voto: 5/5
Finalmente un'altra storia del vicequestore Schiavone. Lettura sempre piacevolissima e affascinante, mi ha entusiasmato sin dalle prime pagine portandomi in quest'avventura contorta e assolutamente diversa dalle precedenti. Manzini ha disegno un personaggio dalle mille facce: uomo di giustizia ma con amici al limite della legalità; poliziotto con fiuto da cacciatore ma dai modi duri; uomo sensibile ma incapace di una vita sentimentale solida. Come si fa a non apprezzare un libro e un personaggio così!!! Aspetto con impazienza il prossimo libro
Ettore Colonna (08/03/2015) - Voto: 5/5
Ho anch'io un Loden e le gli scarponcini Clarks, devo riconoscere che sono gli indumenti meno idonei per il clima freddo ed umido. Propongo una colletta per regalare a Rocco Schiavone un cappotto caldo ed un paio di scarpe idrorepellenti ed imbottite, anche se Lui sa come alleggerire gli incassi del mafioso di turno.
AdrianaT. (26/02/2015) - Voto: 2/5
Troppi personaggi, questa volta, in una storia sottotono e prevedibile fin dalle prime battute. Sebbene il personaggio Schiavone e la scritura di Manzini mantengano un certo appeal, devo dire che la noia ha preso il sopravvento. Sul finale, come d'incanto, si ripiglia ed è abile nell'invogliarti al prossimo episodio che, vista la mia poca propensione alla risolutezza, probabilmente non lascerò sullo scaffale.
Laura (25/02/2015) - Voto: 5/5
Torna il vicequestore Rocco Schiavone e conquista con una vicenda piuttosto ingarbugliata, ma alla fine risolta ancora una volta in modo brillante. Schiavone è un poliziotto capace ed anticonformista. Intollerante alle regole, non segue alcun protocollo, ha una sua personale scala Marcalli di ciò che non sopporta. Brusco, a volte maleducato, incurante degli altri, mostra la sua fragilità nei dialoghi con la moglie morta, che in queste pagine chiede di essere lasciata andare. Il passato torna a presentare il conto in un finale a dir poco drammatico che lascia una serie di domande da riprendere in un prossimo capitolo, si spera poco lontano. Manzini riesce ancora una volta a tratteggiare un personaggio anticonformista, contornato da una serie di comprimari e comparse perfettamente riusciti tanto da rendere viva l'atmosfera del commissariato di Aosta. Dei tre romanzi finora usciti, con protagonista Schiavone, questo è il più riuscito.