Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi

spaggio (09/07/2016) - Voto: 5/5
Il solito schema di De Giovanni per i romanzi del commissario Ricciardi (uno schema che crea affezione e dipendenza, però)e che anche in questo nono romanzo della serie porta al massimo dei voti e alla fisiologica, trepidante ancorchè, ahimè, lunga attesa del prossimo, perchè, per fortuna o purtroppo, il commissario Ricciardi, ad ogni appuntamento, ti tiene incollato alla pagina senza possibilità di volontario distacco, ragion per cui, volando il tempo, troppo breve è sempre l'incontro.
Paola (04/07/2016) - Voto: 5/5
L'amore, per Ricciardi, sembra una malattia mortale: lui che vede i morti non vuole contagiare con il suo dolore la vita di chi ama. Enrica, prima di tutto.Ma la brillantezza della sua mente riesce sempre a chiudere il cerchio dell'indagine, anche questa indagine. E, oltre a lui, escono fuori vecchi e nuovi personaggi che non puoi fare a meno di amare o di detestare. Maione, per esempio.Vorrei abbracciarlo. E pure Bambinella. Ma De Giovanni, come fa ogni volta a creare questa magia? E noi(mi permetto di usare il plurale maiestatis), come faremo di nuovo ad aspettare un altro anno?