La teologia del cinghiale

silvia (13/10/2015) - Voto: 5/5
L'ho letteralmente divorato come se avessi tra le mani un pezzo di cinghiale arrostito da don Co'. Questo romanzo poteva correre il rischio di rimanere geograficamente limitato, per il vasto utilizzo che Nemus fa della lingua sarda, ma ha saputo amalgamare le parti in limba traducendole senza pedanteria e risultando così di facile lettura e comprensione in ogni regione d'Italia. L'autore è un genio e Gesuino (personaggio) è uno dei più belli che abbia mai incontrato nel mio percorso di lettrice buongustaia. Un vero capolavoro!
Klotz (11/10/2015) - Voto: 5/5
Bongiorno. Si può dire einfach schön? semplicemente bello. Se uno di Südtirol, compra libro e legge e trova bello storia di Sardi e di Sardegna vuole dire che libro è bello. Amiamo chi pensa che propria unica lingua non morire mai deve. Mai. Libro vero di identità sincera. Schön, schön, schön
Sophie de Mathieu (07/10/2015) - Voto: 5/5
Non bisognerebbe mai esprimere un giudizio subito dopo aver letto un libro, ma farlo decantare e analizzarlo, con calma, a mente fredda. L'emozione della lettura può giocare brutti scherzi e magari ci si trova a definire "capolavoro" un libro che poi si rivela essere comunque un buon giallo o, tutt'al più, un bel romanzo. E così ho fatto. L'ho acquistato tramite Il Libraccio, il giorno dopo l'uscita, 25 settembre. Ho sentito l'autore a Fahrenheit, la trasmissione sui libri di Radio3, e mi sono incuriosita. Il primo giudizio è stato così elevato che sono andata a cercare notizie biografiche sull'autore. Niente di niente. Neanche sul sito della casa editrice, se non due scarnissime righe. Ho ripreso il romanzo dopo una settimana, aprendo a caso le pagine e rileggendolo "Random" e ho avuto la sensazione che fosse un libro diverso dal primo. Scoprivo cose e pagine che mi erano sfuggite, probabilmente avvinta dalla trama e dalla naturale curiosità di scoprire il colpevole in anticipo sulla chiusura dell'autore (noi giallisti, si sa... se possiamo fregare lo Stephen King di turno...:-). Poche volte in passato mi è capitato di confermare il primo giudizio (Poe, Hammet su tutti) ed è un piacere farlo con questo sconosciuto autore. Che sia o meno un capolavoro saranno sicuramente il futuro e il favore dei lettori a decretarlo. Posso solo dire che era davvero da tanto tempo che non leggevo qualcosa di così coinvolgente e di così ben scritto. E io leggo in media un libro a settimana da qualche lustro!
Luciana (02/10/2015) - Voto: 5/5
Letto quasi tutto d'un fiato; è bellissimo, sa regalare un sacco di emozioni: dalla malinconia, alla nostalgia, per poi saltare, repentinamente, al divertimento, in una sola pagina. Per me un vero capolavoro, con questa sua alternanza di stati d'animo alla quale il lettore è costretto seguendo la narrazione e dalla quale non riesce a staccarsi. Una galleria di personaggi indimenticabili: il bambino Matteo Trudinu; don Cossu, il prete gesuita, il carabiniere semplice Piras e il maresciallo De Stefani; Tore Baccantie e il giornalista Carlo di Milano. E poi lui, Gesuino, che tutti evitano perché "matto". Così bello da sembrare un film. Un film su carta stampata!
marino (01/10/2015) - Voto: 5/5
scritto bene , originale . Una miscela comico/drammatico che si trova solo nel miglior teatro per scomodare un altra arte . Personaggi ben definiti ,si "gusta" la loro umanità e il personaggio Gesuino Nemus mi ha fatto ridere fino alle lacrime in certi punti . E il finale ne vogliamo parlare eheheheheh... come dice l'autore