Come fossi solo

francesca (05/09/2014) - Voto: 5/5
Un libro molto coinvolgente e ben scritto. Finalmente un testo originale, che invita a riflettere e fornisce spunti interessanti e profondi per leggere un tragico episodio della recente storia europea. Bravo Marco Magini!
zenzero (04/08/2014) - Voto: 5/5
Adoro i romanzi narrati a più voci e che permettono di crearsi una opinione più soggettiva della storia. In questo caso si è trattato della Storia della guerra etnica Serba che, per la verità, all'epoca avevo poco capito. Il romanzo mi ha fatto riflettere sulla utilità di alcune Istituzioni centrali e mi ha fatto constatare quale portata può raggiungere la follia umana. mi ha colpito molto verificare che si tratta della narrazione di un caso reale e capire che l'atto più coraggioso del soldato serbo non è stato quello di sparare su degli innocenti ma farsi carico, lui solo, di questa colpa.
Rita (31/07/2014) - Voto: 5/5
Ho finito ieri sera di leggerlo con molto interesse e attenzione.Il mio parere non può che essere positivo . Capisco che per qualcuno possa essere impegnativo leggere una romanzo raccontato da tre persone ma io trovo che in questo caso sia l'unico modo per rendere chiara la situazione.Non è certamente il romanzo che ti scivola via, devi per forza valutare, ponderare quello che racconta, perchè non puoi prescindere dal fatto che tutto è accaduto davvero. Che amarezza nella lettera del giudice e quanto fa pensare. Scusatemi, ma non smetterei mai di parlarne....comunque buono molto buono!
Giogio16 (03/07/2014) - Voto: 5/5
Libro preso praticamente per caso, che mi ha veramente colpita nel profondo. Complimenti all'autore che e' riuscito a presentare un fatto storico recentissimo senza cadere nella retorica o nella banalità Crudo, coinvolgente, diretto, originale.
Rory (24/06/2014) - Voto: 3/5
Encomiabile l'idea di fondo, quella di far conoscere al grande pubblico una pagina drammatica e dimenticata di storia. Tuttavia, non riconosco in questo libro la struttura del romanzo vero e proprio, piuttosto mi sembra una via di mezzo tra il reportage, il saggio e il memoriale. Peraltro in genere non amo neppure le storie raccontate a più voci, mi sembra che si perda la visione d'insieme e che manchi una vera e propria architettura complessiva. Restano la grande sensibilità dell'autore e la veemenza della sua testimonianza, indimenticabile.