Prima l'italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure

Daniele (05/01/2021) - Voto: 5/5
Sono uno straniero e uno studente di italiana da meno di 2 anni, e nonostante l'assunzione di questo libro che fossi un italiano ho preso tanto dalle sue pagine. Veramente, non c'è niente qui che domanda una padronanza della lingua: solo un'intenzione di migliorarlo. Il libro si spiega come una referenza, ed è esattamente questa: è possibile leggerlo dall'inizio alla fine all'85% ma per alcuni capitoli il contenuto è elenchi di casi (verbi o nomi rilevanti alla questione della sezione) che non importano a leggere nel momento, necessariamente. La spiegazione delle regole e come approcciare le domande linguistiche comuni vale molto di più ed è il cuore del libro.
Alberto (12/05/2020) - Voto: 5/5
Trovo che sia indispensabile questo libro. Il modello di educazione linguistica della scuola italiana mostra tutti i suoi limiti proprio attraverso i giudizi, peraltro scorretti, dei grammar nazi improvvisati. Mi piacerebbe pensare che nella scuola, la lingua e le regole che la definiscono possano essere associate al divenire, anziché all’assoluto immutabile delle regole mandate a memoria... Il libro è un buon punto di inizio, lo consiglio.
massimo (12/05/2020) - Voto: 4/5
Bello,ma perché non c'è un indice con tutte le parole trattate?
maurizio .mau. codogno (24/03/2020) - Voto: 4/5
No: questo non è un libro sovranista ma un prontuario che può aiutare il lettore a non cascare nelle trappole della nostra bella lingua. Il modo scelto dalla Gheno, fedele alla linea della Crusca, non è prescrittivo ma descrittivo. Per esempio quando parla delle parole spesso confuse dagli italofoni recupera la loro origine tipicamente latina per mostrare il percorso da esse compiuto. Inoltre non perde occasione per ricordare che la lingua non è un fossile e quindi lemmi e significati cambiano, senza contare che spesso quelle che a molti di noi sembrano regole fisse e immutabili sono in realtà creazioni a tavolino di settanta-ottanta anni fa. Sapevo della regola del plurale dei nomi in -cia e -gia proposta nel 1949 da Bruno Migliorini, ma qui ho scoperto che fino agli anni '30 del secolo scorso la forma "il pneumatico" era più comune di "lo pneumatico"! Gheno scrive in modo piano e accattivante; il libro insomma è consigliato, forse anche meglio in cartaceo che in ebook. Ah: poi volete mettere la chiusa "Once a friendfeeder, always a friendfeeder"?
Elaprof (25/01/2020) - Voto: 5/5
Libro utilissimo, scritto in modo leggero e divertente e destinato veramente a tutti, anche a chi è convinto di sapere tutto sull'italiano corretto. Il testo è diviso in capitoli che affrontano via via gli errori e le perplessità più comuni: lessico, ortografia, pronuncia, forestierismi. Una panoramica ampia utile sia agli studenti (superiori e università) che soprattutto agli adulti che vogliono evitare lo stigma di ignoranti nelle interazioni con il prossimo.